The Estate di Dean Craig - estratto poster
The Estate di Dean Craig - estratto poster

The Estate, recensione della commedia con Toni Collette e Anna Faris


Dall'autore di 'Funeral party' e 'Tre uomini e una pecora' arriva 'The Estate', una commedia che fa leva sui rapporti familiari con cinismo e malinconia, quando un gruppo di parenti si ritrova riunito nella villa della ricca e anziana zia malata con l'obiettivo di accaparrarsi la sua eredità.
Voto: 5/10

Tra le nuove proposte in arrivo in Italia direttamente in home video, per una visione casalinga, troviamo anche la commedia The Estate, la cui trama ruota attorno a una famiglia piuttosto scombinata. Il film passa anche su Sky e in streaming su NOW, con prima visione assoluta il 15 novembre 2023.
Quando si viene a sapere che la ricca e nubile Hilda (Kathleen Turner) è gravemente malata, i suoi nipoti si affrettano a radunarsi al suo capezzale nella speranza di conquistarsi le simpatie della zia e accaparrarsi così una corposa eredità: tra di loro ci sono le sorelle Macey (Toni Collette) e Savannah (Anna Faris), che sperano con quei soldi di poter salvare l’amata e storica attività di famiglia, un vecchio caffè in gravissime difficoltà finanziarie, ma che giunte sul posto devono fare i conti con l’ambiziosa e rigida cugina Beatrice (Rosemarie DeWitt), arrivata in compagnia del marito James (Ron Livingston), e infine anche con il cugino dissoluto e sbruffone Richard (David Duchovny); una volta riuniti tutti sotto lo stesso tetto, nell’ampia abitazione della zia, tra di loro scatterà una vera e propria competizione senza esclusione di colpi.

Una commedia dallo stesso autore di altre storie familiari

Il film è scritto e diretto dall’inglese Dean Craig, che sembra essersi specializzato in storie familiari ambientate prevalentemente in situazioni, come i matrimoni e i funerali, che riuniscono un gran numero di parenti, spesso scaldando gli animi e portando alla luce segreti inaspettati e sorprese non sempre gradite: è stato lo sceneggiatore di Funeral party (e del suo remake americano Il funerale è servito), delle commedie australiane Tre uomini e una pecora e il suo sequel Tre uomini e una bara, e infine di Un amore e mille matrimoni, di cui è anche regista.
The Estate si propone come una black comedy che vuole ironizzare sulle peggiori bassezze a cui le persone possono spingersi quando c’è di mezzo il denaro, mostrandoci un nucleo familiare in cui l’empatia non è certo il punto forte, i cui membri sono tutti, ciascuno a suo modo, reduci dai propri fallimenti, ognuno intento a cercare un colpo di fortuna per sé prestando decisamente poca attenzione o comprensione nei confronti degli altri.
Fin dall’avvio, però, la storia appare già stanca e trita, e la trama si snoda in maniera piuttosto prevedibile, senza mai riuscire a conquistare del tutto l’attenzione e la curiosità dello spettatore; priva di quell’umorismo più tipicamente british che poteva contraddistinguere alcuni dei precedenti lavori del regista e sceneggiatore, la commedia presenta invece gag e situazioni più triviali, intervallate da dialoghi che spesso scadono nella banalità, fino a una conclusione abbastanza scontata.

Poster The Estate di Dean Craig
Poster The Estate di Dean Craig

Un ricco cast per una storia e dei personaggi già visti

Il film raduna un cast di nomi e volti noti, ma senza riuscire a valorizzarli al massimo; date le premesse, era logico aspettarsi una serie di personaggi sgradevoli, cinici e arrivisti con cui sarebbe, quindi, difficile empatizzare, ma in fondo senza esagerare, il che forse avrebbe reso le cose tanto estreme da risultare più divertenti, mentre invece i protagonisti hanno, chi più chi meno, qualcosa di patetico che li fa restare, così, un po’ a metà strada: da Toni Collette, attrice valida ma che sembra ancora una volta poco fortunata nella scelta dei copioni, qui di nuovo nel ruolo della donna in crisi, sfortunata in amore e sul lavoro (come anche nel recente Mafia Mamma), ad Anna Faris, lanciata come reginetta della commedia demenziale grazie alla saga di Scary Movie, e invece qui meno efficace in un personaggio che vorrebbe essere sboccato e audace ma risulta fiacco, così come i ruoli affidati a Duchovny, DeWitt e Livingston, che ricalcano modelli già visti, fino ai volti secondari, con una presa in giro dei cosplayer di Dungeons & Dragons.
Di certo ci sono film che puntano così in alto per cui, in caso di una riuscita non eccezionale, la delusione è maggiore, mentre The Estate può valere la visione se ci si approccia al film senza grandi aspettative, prendendolo per quello che è, vale a dire una commedia scacciapensieri che ironizza sui rapporti familiari.

Valutazione di Matilde Capozio: 5 su 10
The Estate
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