The Boy, recensione
The Boy è un buon horror che impressiona usando gli stereotipi sapientemente, costruendo di fatto una trama che lascia increduli scena dopo scena.
di redazione / 05.05.2016 Voto: 6/10
La solita casa infestata, il solito inquietante bambolotto, le solite improbabili vicende collocate nel quotidiano. The Boy di William Brent Bell non è solo questo. O meglio, è soprattutto questo ma sa come gestire gli stereotipi del ghost movie senza proporsi di voler riscrivere il genere. Grazie all'abile regia di William Bell, autore dell'horror "L'Altra Faccia del Diavolo", il film riesce a rimanere ben ancorato ad ogni singolo cliché grazie ad un uso sapiente di essi.
Greta, una depressa ed incredula Lauren Cohan (conosciuta ai più per il ruolo di Maggie nella serie culto The Walking Dead), è una ragazza americana che sta scappando dagli Stati Uniti verso l'Inghilterra. Trova lavoro come baby sitter di Brahms, figlio dei coniugi Heelshire, una ricca coppia anziana che vive in una casa sperduta tra le campagne inglesi. Ciò che rende Greta incredula è che lei dovrà badare ad una bambola dalle fattezze del loro figlio morto in un incendio all'età di otto anni che viene trattata come se fosse un bambino in carne ed ossa. Greta dovrà quindi seguire una lista di cose da fare necessariamente a determinati orari e in quel determinato ordine. Tuttavia, ammaliata dal fattorino Malcolm, un ammiccante Rupert Evans, Greta vedrà venire meno i suoi obblighi di baby sitter, scatenando qualcosa di incontrollabile.
The Boy è un film dalla trama apparentemente banale, basata molto sui tipici canoni estetici dell'horror. Ma c'è qualcosa in più: le atmosfere, la bravura degli attori e soprattutto gli indizi che il regista ci dà lo rende un prodotto sicuramente godibile e ben fatto. Sotto alcuni aspetti risulta essere un po' troppo semplicistico e velocizzato ma in fin dei conti negli horror i rapporti umani non sono mai la prima cosa che interessano allo spettatore. In "The Boy" ci si spaventa, e qui un altro plauso a Bell, perché riesce sempre ad anticipare o posticipare la tipica scena spaventosa, spiazzando totalmente lo spettatore consapevole che qualcosa sarebbe accaduto, così come il colpo di scena finale anche se magari a posteriori lascerà un po' con l'amaro in bocca in quanto si poteva gestire meglio (non aggiungo altro per evitare spoiler).
In conclusione, "The Boy" è un buon horror (considerata la pochezza di idee che circonda ad oggi il genere) che riesce ad impressionare addentrandosi negli stereotipi ma utilizzandoli sapientemente, costruendo di fatto una trama che non potrà non lasciare lo spettatore incredulo scena dopo scena.