Recensione The 100 2×01 – The 48
'The 100' torna con la seconda stagione e lo fa con un episodio ricco di personaggi, scoperte e potenziali sviluppi narrativi che ci hanno già conquistato.
di Erika Pomella / 28.10.2014 Voto: 8/10
Dove eravamo rimasti: la prima stagione
Nella prima stagione di The 100 avevamo fatto la conoscenza di cento ragazzi con un passato (e un presente) di delinquenza che, a seguito di un esperimento volto alla riscoperta del pianeta Terra, vengono incapsulati in una navicella spaziale che dall'Arca – la stazione orbitante in cui gli uomini hanno trovato la salvezza dopo che una tempesta radioattiva ha reso invivibile la terra – li porterà sulla terra. Il loro compito è quello di scoprire se sulla terra è possibile tornare a vivere. Giunti sul suolo terrestre, i ragazzi scoprono con loro fortuna che l'aria è respirabile. Purtroppo però Bellamy, il personaggio più carismatico dello show, ha distrutto la radio utile per comunicare con lo spazio, perchè timoroso delle conseguenze che dovrebbe patire per aver sparato al capo dell'Arca. Azione, questa, fatta solo per essere messo sulla navicella insieme a sua sorella Octavia, che vuol proteggere ad ogni costo. La terra, comunque, è meno ospitale di quanto i ragazzi immaginassero. Infatti vi ha preso piede una razza, chiamata grounders, che non vedono di buon occhio gli ultimi arrivati. Questo discorso, però, non tiene contro del terrestre Lincoln, che ben presto mostra di essersi innamorato di Octavia e di essere pronto a tradire la sua gente pur di salvarla. Oltre ai terrestri, però, i 100 – che episodio dopo episodio si assottigliano sempre di più come numero – devono vedersela anche con problematiche interne. Clarke, la principessina del gruppo, cerca di agire per il meglio, cercando di mantenere una parvenza di civiltà, nonostante Bellamy le ripeta più volte che si trovano in una situazione estrema che richiede estreme misure. Clarke, però, può fare affidamento sulla complicità di Finn, per il quale (inspiegabilmente) perde la testa, ricambiata. Le cose si complicano quando sulla terra arriva Raven, la fidanzata di Finn, che ha affrontato paure e pericoli per ricongiungersi ad un ragazzo che, fondamentalmente, l'aveva già dimenticata. Così, quasi per dispetto, Raven va a letto (e qui comprendiamo di più) con Bellamy. All'interno del gruppo poi c'è Murphy, personaggio che ci è stato presentato con una forte venatura crudele, pronto a tutto pur di sopravvivere. Tanto da uccidere i suoi stessi compagni. Così, quando alla fine i terrestri arrivano a dichiarare guerra ai non-più-100 possono contare anche sulla complicità di Murphy. Ma non sanno che Raven e gli altri hanno preparato una trappola: una sorta di lancia fiamme che in pochissimi attimi uccide tutti. Anche, apparentemente, Bellamy e Finn. Subito dopo, però, una nube che sembra tossica si diffonde nell'aria, facendo perdere i sensi ai sopravvissuti. Quando Clarke riapre gli occhi si trova rinchiusa in una stanza sterile e bianca. L'unico indizio che ha è la scritta "Mount Weather". E con questo si chiudeva la prima stagione. Prima di andare avanti, però, tiriamo anche le somme su quello che era accaduto sull'Arca. A causa dei mancati contatti con la Terra, gli abitanti dell'Arca, sempre più a corto di riserve di ossigeno, decidono di sacrificare 300 abitanti. La scena è straziante, non solo perchè ci fanno vedere la vita di questi coraggiosi che si sacrificano, ma perchè allo stesso tempo, a Terra, vediamo i ragazzi mandare razzi e segnali per far capire che sono vivi e che c'è possibilità di sopravvivenza. Il mancato tempismo di questi segnali e la morte inutile di 300 persone è la tragedia insita in questa scena. Alla fine, però, quelli rimasti sull'Arca – tra cui Abby, la madre di Clarke, e Kane, una sorta di braccio armato della giustizia – capiscono che possono tornare sulla terra. E l'ultima scena in cui li abbiamo visti era proprio quella in cui la navicella toccava terra e i due personaggi sopracitati si affacciavano per la prima volta sul loro pianeta di origine.
Cosa vedremo: the 48
L'inizio della seconda stagione di The 100 aveva risvegliato in noi sentimenti simili a quelli fatti scaturire da The Originals. Avevamo amato così tanto la prima stagione che avevamo il muto terrore che tutto andasse in malora già dalle prime battute della seconda. E proprio come accaduto per il telefilm firmato da Julie Plec siamo incredibilmente felici di esserci preoccupati per niente. The 48 infatti è un signor episodio che, per comodità di racconto, abbiamo deciso di raccontarvi in più paragrafi, a seconda dei personaggi principali protagonisti delle varie sequenze. Naturalmente il peso maggiore dell'episodio lo raccoglie Clarke. La ragazza, infatti, scopre di essere tenuta in quarantena all'interno del Monte Weather dove alcuni umani, un secolo prima, avevano trovato rifugio, costruendo un mondo sotterraneo dove sopravvivere, che è un'invenzione a metà strada tra la botola di Desmond in Lost e le Charleston di Falling Skies. E già queste somiglianze lasciano presagire che nulla di buono può scaturire da quel luogo. Clarke sembra pensarla più o meno allo stesso modo, visto che cerca in tutti i modi un modo per scappare. Jasper, però, che in questa nuova "casa" ha trovato sia cibo che, forse, un interesse sentimentale, cerca di farla ragionare. "L'ultima volta che hai tirato una leva ci hai salvato tutti," le dice, quando Clarke sta per aprire il portellone di fuga. "Se adesso tiri quella ne ucciderai altre". Sì, perchè come viene spiegato alla ragazza dal presidente del luogo, Wallace, coloro che vivono lì dentro sono discendenti di persone che non sono mai entrati in contatto con le radiazioni. A differenza dei grounders che sono sopravvissuti grazie ad una selezione naturale in grado di cambiare il loro dna, e a differenza di loro venuti dall'Arca, vicini alle radiazioni solari, quelli che vivono nel Monte Weather morirebbero subito a causa delle radiazioni. Wallace sembra più che mai desideroso di ingraziarsi i favori di Clarke e sembra che il suo vero obiettivo per far rimanere la ragazza sia questo, piuttosto che quello di salvare i suoi "compaesani". Tuttavia la voglia di scappare di Clarke non è legata solo alla sua sensazione di pericolo, ma soprattutto alla voglia di andare lì fuori a cercare Bellamy e Finn, che per lei sono ancora dispersi. Ad ogni modo è Clarke a descrivere con più precisione il luogo dove è ospitata: "too good to be true," sussurra. Troppo bello per essere vero. E, stando al promo della prossima puntata, forse non è così in errore come vogliono farle credere.
Bellamy e Finn: alive!
Quando, nell'ultimo episodio della scorsa stagione, la telecamera aveva indugiato su corpi carbonizzati che avrebbero dovuto essere quelli di Bellamy e Finn noi ci siamo rifiutati di credere a quello che le immagini volevano farci credere. Dopotutto The 100 è un prodotto della CW, la casa di The Vampire Diaries dove nessuno muore mai veramente. Quindi era abbastanza scontato che i due protagonisti maschili – be', Bellamy è senz'altro più protagonista di Finn, ma fingiamo di metterli sullo stesso piano per una volta – sarebbero tornati, abbastanza incolumi. Eppure i mesi passavano e tra promo, sneak-peek e anticipazioni varie gli autori erano sempre molto attenti a non mostrarci alcun indizio che potesse farci sospettare qualcosa. Quindi, con un po' di panico ad aumentare i battiti del nostro cuore, ci siamo apprestati ad iniziare questa seconda stagione con la consapevolezza del chissà quando rivedremo Bellamy. Ma gli autori, che sono stati così cattivi in fase di promozione, si sono senz'altro mostrati magnanimi quando hanno fatto entrare in scena Bellamy, un po' a tradimento, a poche battute dall'inizio dell'episodio. E' ricorperto di fango, sporco, insanguinato: ma è vivo! Lo vediamo nascondersi con due altri sopravvissuti che non sono altro che bambini e cercare di partorire un piano utile a salvare tutti. Perchè Bellamy è fatto così: percepito dai più (stupidi) come egoista e feroce, è in realtà un personaggio che cerca sempre di far funzionare le cose. Bellamy, infatti, è un ragazzo buono che, tuttavia, non ha paura di arrivare a metodi estremi per preservare la felicità delle persone che ha intorno. Lo dimostra il sacrificio che ha fatto per non perdere sua sorella. Per Octavia Bellamy ha sacrificato tutta quella che sarebbe potuta essere la sua vita. Ma lo ha fatto senza pensarci due volte e senza che l'ombra di un rimpianto giungesse mai ad adombrargli il volto. Questo è Bellamy. E' lo stesso ragazzo che, quando sente i lamenti di Finn e lo vede legato come un animale alla cavalcatura di un terrestre non ci pensa su due volte a gettarsi nell'arena per provare a salvarlo. Questo nonostante Finn non sia mai stato particolarmente gentile o giusto nei suoi confronti. Ma questo a Bellamy non importa. Bellamy a queste meschinità non ci pensa proprio. Ai suoi occhi Finn è uno della sua squadra, un componente di quella strana famiglia che l'atterraggio sulla Terra ha reso più coesa. E, per questo, bisogna provare a salvarlo. E per questo Bellamy viene colpito, pestato, portato ad un passo dalla morte. Sarà solo l'arrivo tempestivo di Kane e Abby a mettere fino a questo gioco al massacro. Abby è alla ricerca di sua figlia così come Bellamy. Precisiamo: Bellamy sta in realtà cercando i suoi compagni e guida i nuovi arrivati verso la navicella, non sapendo che tutti sono stati rapiti. Eppure in questa ricerca degli altri non possiamo fare a meno di vedere un legame privilegiato con Clarke: mostrati sempre a intervalli regolari, come se uno completasse l'altra, i due personaggi sono legati da un filo che li guida l'uno verso l'altra. Clarke vuole scappare perchè vuole ritrovare Bellamy (sì, okay, anche Finn). Bellamy non riesce a stare fermo perchè non vuole rinunciare a cercare i suoi compagni. Bellamy e Clarke sono senza dubbio i personaggi più forti di questa serie televisiva e il loro essere complementari speriamo li spinga sempre di più a riconsiderare se stessi. Non più semplici alleati, compagni, amici. La guerra allo ship, in altre parole, è sempre aperta.
Murphy e Raven
In termini di ship, allora, non c'è niente che ci ha sorpreso quanto scoprire che il nostro cuore è più che propenso a far finire Murphy e Raven insieme. Chi lo avrebbe mai detto? Murphy, così crudele e doppiogiochista; Murphy che risponde al dolore con il desiderio di vendetta e con la legge del taglione; Murphy che era pronto a uccidere una bambina. Quel Muprhy che avrebbe torturato il nostro amato Bellamy se solo ne avesse avuto l'occasione. Un Murphy che saremmo stati pronti a sacrificare senza troppe lacrime. Ecco. Quel Murphy lì è diventato di colpo uno dei personaggi da cui non vorremmo separarci mai, che di colpo si mostra fondamentale – di certo ha più utilità di Finn. All'inizio dell'episodio lo vediamo entrare nella navicella dove Raven sta agonizzando. Raven, quando lo vede, alza il fucile e fa per sparargli, solo per renderci conto un attimo dopo che ha finito i proiettili. Muprhy allora si accascia lì vicino e, di colpo, ecco la magia. Com'è possibile che non avessimo mai notato quanto questi due personaggi starebbero bene insieme? Forse perchè sapevamo ancora poco di Murphy, se non quello che il suo caratteraccio ci aveva fatto vedere nella prima stagione. Così, quando Raven gli chiede come sia possibile che un bambino amato dai genitori sia diventato un tale stronzo, Murphy da il via alla storia della sua vita che spiega tutto e lo innalza nell'Olimpo dei personaggi da tenere d'occhio. E, soprattutto, dà il via ad una potenziale e bellissima storia d'amore. Lo capiamo quando Raven sta per soffocare nel proprio sangue e Murphy la aiuta. Lo capiamo, soprattutto, quando arrivano Kane e Abby e Raven taccia sul fatto che sia stato Murphy e ferirla. La complicità già c'è, ora bisogna vedere come avanza la storia.
Lincoln e Octavia
Il fanalino di coda viene occupato da Lincoln e Octavia. Non tanto perchè non siano estremamente belli – esattamente come ce li ricordavamo – ma perchè lo spazio a loro dedicato è stato veramente esiguo. Forse quaranta minuti sono davvero un po' pochi per seguire tutte le vicende dei vari personaggi. Octavia è stata ferita da una freccia avvelenata e l'avanzata dei due verso il mare subisce una brusca frenata. La ragazza morirebbe prima anche solo di avvicinarsi alla spiaggia e tornare indietro non avrebbe senso. L'unica opzione valida è quella di tornare al villaggio di Lincoln; Octavia, però, si rifiuta perchè sa che tornano lì Lincoln metterebbe in serio rischio la sua vita, visto che sarebbe indicato e torturato come traditore. Ma l'amore che Lincoln prova nei confronti di Octavia è talmente forte da travalicare anche l'istinto di sopravvivenza.
Cosa ci è piaciuto:
• Raven e Murphy, con pochissime battute, sono entrati nell'Olimpo delle Ship.
• Bellamy is back!
Cosa non ci è piaciuto:
• Il vagito che Jaha sente, all'interno dell'Arca … il pericolo assurdità è dietro l'angolo.