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Summertime, recensione della seconda stagione della serie Netflix in anteprima

il 3 giugno arriva su Netflix la seconda stagione di 'Summertime': ecco la nostra recensione in anteprima della serie con Ludovico Tersigni e Coco Rebecca Edogamhe.

Debutterà il prossimo 3 giugno su Netflix la seconda stagione di Summertime, la produzione originale made in Italy liberamente ispirata a Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia. Ambientata a Rimini, la prima stagione di Summertime seguiva le vicende di Summer (Coco Rebecca Edogamhe), una ragazza che, a dispetto del suo nome, odia l'estate e tutto quello che essa porta con sé. Ma la sua opinione rischia di cambiare quando nella sua vita entra Alex (Ludovico Tersigni), un ragazzo che corre con le moto e che sembra essere lontano dal mondo di Summer. Tra i due, ça va sans dire, nasce un sentimento che li metterà di fronte ai loro limiti, i loro dubbi e le loro paure. Ed è da questo genere di sentimenti che prende il via la seconda stagione della serie: l'estate è tornata all'orizzonte, ma le cose non sono esattamente come le avevamo lasciate. Non del tutto, almeno. Summer e Alex, ormai, sembrano avere vite troppo diverse e troppo distanti per sperare di poter conservare il sentimento che li aveva uniti. Specie se entrambi hanno cercato di andare avanti con qualcun altro. Ma il loro sentimento è davvero finito? Il loro amore è davvero di quelli che non prevede il lieto fine? Oppure una nuova estate potrà cambiare di nuovo le carte in tavola?

Con la sua seconda stagione Summertime ripropone ai suoi spettatori una formula che aveva già funzionato in passato: la serie è apertamente teen, con situazioni al limite del credibile e che pure funzionano, dando alla serie quella natura da prodotto da divorare, tanto che gli otto episodi di cui è composta filano via senza che ci sia calo di attenzione da parte di chi guarda. È una sorta di incantesimo dell'intrattenimento: quello cioè che ti fa sorvolare sui difetti – che ci sono – e che ti lascia addosso solo il desiderio di proseguire la visione, di scoprire quello che succederà e come le vite dei protagonisti si intrecceranno. Va detto che, proprio come avveniva nella prima stagione, lo spettatore potrà interessarsi molto più alle vicende dei personaggi secondari: soprattutto se si tiene conto che il tira e molla tra Alex e Summer rischia di non essere altro che un déja-vu, dal momento che il "dramma" tra di loro ripropone uno schema molto simile a quello che si è visto nella prima stagione. Andrea Lattanzi e Amanda Campana – rispettivamente Dario e Sofia – riescono facilmente a rubare la scena e la loro amicizia è senza dubbio uno degli elementi più piacevoli da guardare. Meno riuscito, invece, è tutto il reparto legato ai problemi dei genitori di Summer, che sono soprattutto ripetizioni di concetti che appaiono chiari già alla prima spiegazione e che invece veingono reiterati a mo' di riempitivo.

In definitiva – sebbene Summer sia ancora un personaggio un po' troppo detestabile ed egoista per creare empatia nello spettatore – la seconda stagione di Summertime prosegue il sentiero già avviato nella prima stagione, sia per quanto concerne la trama, sia per quanto riguarda il livello più tecnico. Non ci sono veri e propri colpi di scena, né scelte narrative che siano originali o che lo spettatore non si aspetti. Eppure la narrazione fila via come il proverbiale bicchiere d'acqua e ci si trova alla fine della serie quasi senza nemmeno rendersi conto di averla iniziata. Se vi è piaciuta la prima stagione, sicuramente questa non deluderà le vostre aspettative.

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