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Strike a pose, la recensione

Strike a pose è un documentario emozionante e toccante, che raconta le straordinarie storie dei sette ballerini che accompagnarono la pop star Madonna nel controverso e provocatorio 'Blonde Ambition Tour'.

Quando, nel 1990, sette giovani ballerini, di cui sei gay e uno etero, vennero selezionati dalla pop star Madonna, all'epoca all'apice della sua fama, per accompagnarla nel suo controverso e provocatorio tour mondiale, il "Blonde Ambition Tour", e prendendo così anche parte al documentario "Truth or Dare", nessuno di loro avrebbe mai potuto immaginare ciò che sarebbe accaduto in seguito.

Da semplici ballerini con tanti sogni nel cassetto, a delle vere e proprie celebrità, Luis, Oliver, Salim, Jose, Kevin, Carlton e Gabriel accanto a Madonna cambiarono completamente le loro vite, diventando in breve tempo il simbolo dell'emancipazione e della libertà di espressione al grido di "Express Yourself", con il quale la stessa pop star si batteva per i diritti gay, iniziando anche a parlare apertamente di un argomento estremamente delicato come la lotta contro l'AIDS. 

Con Strike a pose, i registi Ester Gould e Rejier Zwaan ci mostrano con toni semplici e delicati, ma allo stesso tempo anche molto diretti e sinceri, la storia di questi ballerini, i quali si raccontano apertamente, ricordando la loro esperienza durante il tour svelandoci non solo i lati positivi di quest'ultima, come il fatto di essere diventati una vera e propria famiglia, ma anche tutti gli ostacoli che si sono ritrovati ad affrontare in seguito; come la dipendenza da alcol e droga ma soprattutto la problematica dell'AIDS, malattia che ha drammaticamente colpito tre di loro, e che ne ha risparmiati solo due.

 Strike a pose è quindi un bellissimo documentario, ben fatto anche dal punto di vista tecnico, che riesce ad emozionare e a commuovere nel raccontare le vite di questi straordinari ballerini, che con grande coraggio sono riusciti a superare le avversità, rimanendo tutt'ora delle fonti d'ispirazione per persone di tutto il mondo, con la loro voglia di potersi esprimere liberamente, andando contro i pregiudizi degli altri ed incoraggiando le persone a non aver paura di accettarsi e a credere in sé stessi.

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