Stai lontana da me, la recensione
Cosa è più potente, l'amore o la sfortuna? Enrico Brignano e Ambra Angiolini insieme per la prima volta in una commedia romantica sulle difficoltà di stare in coppia. Divertimento leggero, ma prevedibile.
di Matilde Capozio / 09.11.2013 Voto: 5/10
L'ultimo caso che si ricordi è quello di La patente, episodio del film Questa è la vita, datato 1954, in cui il protagonista Totò interpretava lo "jettatore", ovvero colui per colpa del quale la sfortuna, iella, sfiga, o come la si voglia chiamare, si abbatte sulle persone a lui vicine. Considerato forse un tema tabù o quantomeno coraggioso al cinema, magari per l'alta componente di scaramanzia e superstizione insita nel mondo dello spettacolo, l'argomento ritorna ora protagonista, in tono ironico e leggero, di un film come Stai lontana da me, che affronta il soggetto in chiave di commedia romantica.
Jacopo (Enrico Brignano) è uno stimatissimo consulente di coppia, considerato pressoché infallibile nel salvare o rivitalizzare la vita sentimentale di innamorati in crisi; ironia della sorte, lo stesso Jacopo è sempre stato sfortunatissimo in amore: ogni donna che frequenta comincia da subito a subire una serie di disavventure di cui lui, in un modo o nell'altro, è sempre responsabile. Ma un giorno, Jacopo incontra per caso a un matrimonio Sara (Ambra Angiolini), che gli sembra proprio la donna ideale, ma nemmeno lei è immune a una sfilza di incidenti. Jacopo e Sara dovranno così scoprire se sarà più forte la sfortuna o l'amore, e se riuscirà o meno a sopravvivere il loro rapporto.
Stai lontana da me è il remake italiano del francese La chance de ma vie, uscito da noi nel 2011 con il titolo Per sfortuna che ci sei, e questa versione nostrana è diretta da Alessio Maria Federici (Lezioni di cioccolato 2).
Se l'idea alla base del film è intrigante, lo sviluppo non è sempre all'altezza delle premesse; quasi una slapstick comedy nelle molte gag fisiche che vedono protagonista per lo più la "iellata" Ambra Angiolini, la storia prende spesso dei risvolti convenzionali e tutto sommato prevedibili; così, uno svolgimento esteticamente curato, ma di maniera, non sfrutta appieno le sue potenzialità.
Gli interpreti assecondano la trama, con l'interessante e inedita coppia Brignano-Angiolini, ironici quanto basta, anche se si ha l'impressione che lui sia un po' trattenuto nella sua verve comica; alcuni ruoli secondari invece, benché serviti da bravi attori, tra i quali Giampaolo Morelli, Anna Galiena, Fabio Troiano, avrebbero potuto essere meglio approfonditi, mentre i caratteri non vengono sviluppati, restando quasi delle macchiette.
In definitiva, il film è una buona occasione per concedersi uno svago leggero e lodevolmente privo di volgarità gratuite, e contiene anche un messaggio positivo sull'amore e la sfortuna; va però quasi subito ad allinearsi agli altri esponenti di quel recente filone della commedia all'italiana estremamente fiorente, che ha conquistato i botteghini nelle ultime stagioni; e sebbene questa ricca e abbondante produzione sia di certo una notizia positiva per la nostra cinematografia, proprio per questo vorremmo vedere più coraggio, e un umorismo che non abbia paura di essere magari anche più aguzzo e tagliente.