Spring Breakers – la recensione
Recensione del film Spring Breakers di Harmony Korine con Selena Gomez, Vanessa Hudgens e Ashley Benson, presentato in concorso al Festival del Cinema di Venezia 2012.
di Giorgia Tropiano / 07.09.2012 Voto: 7/10
Spring Breakers è il nuovo film di Harmony Korine, regista di culto statunitense, famoso per le sue opere eccessive e sballate, dove spesso racconta di giovani adolescenti disinibiti, senza mai giudicare, mostrando anzi il loro punto di vista. Questa sua nuova pellicola, in concorso alla 69esima edizione della Mostra del Cinama di Venezia, non fa altro che confermare tutto ciò. Prende un attore di talento e camaleontico come James Franco e lo trasforma in un rapper/gangster sballato, ma soprattutto trasforma tre icone delle adolescenti di tutto il mondo come Selena Gomez, Vanessa Hudgens e Ashley Benson (Pretty Little Liars), in ragazze pronte a tutto, disinibite ed eccessive.
Durante la settimana di vacanza primaverile universitaria (chiamata negli Stati Uniti Spring Break, in cui i ragazzi solitamente di recano in un luogo tropicale e si lasciano andare ad eccessi di ogni tipo, staccando la spina dalla quotidianità), quattro giovani ragazze partono per un viaggio a Miami, pronte a tutto pur di divertirsi, di distrarsi dalla vita di tutti i giorni che le soffoca, le fa sentire in gabbia. Così non avendo i soldi per partire rapinano un negozio e danno inizio al loro sogno. All’improvviso però quella che doveva essere una vacanza spensierata si trasforma in qualcosa di diverso e pericoloso. Le quattro amiche vengono arrestate e un gangster del posto (James Franco) paga loro la cauzione, liberandole. Da quel momento in poi la loro vita non sarà più la stessa.
Un James Franco tatuato e imbruttito che suona un pianoforte bianco in riva al mare e canta Everytime di Britney Spears, circondato da tre ragazze in bikini con un passamontagna rosa di My Little Pony e i mitra in mano. Basta questa fantastica immagine a trasformare il film in un cult sicuro e a descrivere la schizofrenia di Spring Breakers, così come basterebbero i coloratissimi titoli di testa o la sequenza iniziale sulla spiaggia. Poche volte al cinema si è visto un film più folle e spiazzante, che alterna a ripetizione balli sfrenati dettati da alcool, droga di ogni tipo e musica hip hop ad altissimo volume. Se lo scorso anno, con Killer Joe, Friedkin aveva creato scandalo in laguna con la scena del pollo fritto interpretata da un bravo Matthew McConaughey, James Franco con una pistola (anzi due) in bocca non farà da meno.
Harmony Konine gioca con l’immaginario popolare di massa, con il trash, mischia tante cose e le riscrive rispettandole, propone una regia e una fotografia delirante, un montaggio non consequenziale, e una sceneggiatura che riflette su molte cose, nonostante il film a primo impatto possa apparire superficiale. Racconta la vita della ragazze della provincia americana, della loro ricerca di libertà, la loro voglia di uscire dagli schemi, di crescere, di vedere il mondo, di vivere in tutto e per tutto esperienze forti. Parla del famoso sogno americano, del voler fare soldi facili, di voler essere qualcuno ad ogni costo, di comandare e poter decidere sulla vita delle persone. Tutto ciò è raccontato con un stile pop, colorato, da videoclip, frenetico e travolgente, con un finale fantastico che rimarrà nella mente a lungo.