

Spider-man: Far from Home, la recensione
Spider-Man: Far from Home è un secondo capitolo eccellente, superiore al primo, divertente, ironico ma anche profondo e commovente.
di Giorgia Tropiano / 06.07.2019 Voto: 8/10
Nuovo capitolo dell'Uomo Ragno, Spider-man: Far from Home, sempre diretto da Jon Watts come il film precedente della saga, rappresenta la ventitreesima pellicola del Marvel Cinematic Universe e anche l'ultimo della cosidetta "Fase Tre". Da questo momento in poi avrà inizio un nuovo ciclo cinematografico per l'universo Marvel, nuovi attori, nuovi personaggi ma non per quanto riguarda il mondo dell'Uomo Ragno, in quanto sia Tom Holland, l'attore che interpreta Spiderman e il regista sono disponibili per un terzo capitolo che sembrerebbe essere già in programma e che molto probabilmente sarà ambientato durante l'ultimo anno di liceo di Peter Parker. Nel cast del film, oltre all'attore protagonista, ritroviamo Marisa Tomei e Zendaya, alle quali si aggiungono Samuel L. Jackson nel ruolo di Nick Fury, Cobie Smulders nel ruolo di Maria Hill, Jon Favreau in quello di Happy e soprattutto Jake Gyllenhall, new entry all'interno dell'universo Marvel, nel ruolo di Mysterio.
E' passato del tempo dai fatti accaduti in Endgame, vicende che hanno avuto ripercussioni di portata enorme su gran parte della popolazione mondiale, in particolare su Peter Parker (Tom Holland), il quale si trova a dover affrontare un lutto importante che lo ha segnato nel profondo. Vuole prendersi una pausa dalle guerre, dalla morte e dai suoi superpoteri, per questo motivo non vede l'ora di partire con la sua classe per la gita scolastica in giro per l'Europa che potrà allontanarlo dal suo mondo e permettergli di svagarsi e divertirsi. Quello che non sa però è che il pericolo sembra seguirlo perchè ben presto verrà contattato da Nick Fury (Samuel L. Jackson) per aiutarlo ad affrontare un nemico terribile. Dovrà collaborare con Mysterio (Jake Gyllenhall) per sconfiggere gli Elementari, terribili mostri provenienti da un'altra dimensione e non potrà tirarsi indietro in quanto la vita dei suoi amici è in pericolo.
Questo nuovo capitolo di Spiderman è senza dubbio un film molto riuscito. Se la cifra stilistica della pellicola precedente era molto teen e divertente, questa lo è ancora di più, ma è allo stesso tempo anche un film più maturo e profondo. Rimane la chiave giovanile che ha sempre caratterizzato il personaggio dell'Uomo Ragno, stiamo pur sempre parlando di un teenager che si ritrova ad avere superpoteri durante gli anni del liceo e degli scompensi ormonali, abbiamo così prime cotte, prime gelosie, gite scolastiche, professori come guide (sicuramente non di vita), ribellioni e chi più ne ha più ne metta, ma sempre tutto gestito in maniera intelligente, ironica e divertente. Come detto in precedenza questo capitolo è anche più profondo del precedente, Peter si trova a dover affrontare la perdita della sua guida, colui che ha sempre venerato e stimato, colui che si è sacrificato per salvare lui e il mondo intero. Si trova anche con delle pressioni nuove addosso perchè è visto come futuro Tony Stark, l'eredità di un uomo che non potrà mai essere rimpiazzabile ma che lui dovrà provare a far rivivere. La pellicola manda anche un chiaro messaggio su quella che è la società odierna, su quanto spesso per la gente non sia importante la verità ma la cosa più importante è credere in qualcosa, in un mondo senza speranza si può credere a qualsiasi cosa pur di andare avanti ed è il concetto portato avanti da il nemico principale della pellicola, quando dice che al giorno d'oggi la gente crederebbe a tutto, ed è proprio su questo che si fa forza per creare devastazione in giro per il mondo.
Spider-Man: Far from Home è anche un film visivamente eccellente, ci regala delle sequenze mozzafiato, con un utilizzo di effetti visivi veramente impressionanti, soprattutto per quanto riguarda la sequenza di inganno visivo che vede protagonista il nostro Peter. Bellissima anche la colonna sonora di Michael Giacchino, con varie canzoni italiane presenti durante il corso del film e un punto a favore della riuscita della pellicola sono anche le ambientazioni, varie e tutte bellissime, dalla poesia di una città come Venezia, fino alla bellezza cupa e mozzafiato di Praga. Mi raccomando non uscite dalla sala prima di aver visto le scene extra, in quanto una in particolare è molto importante ai fini della trama di un eventuale seguito.