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SAW X: il ritorno di Jigsaw e la potente riflessione sull’umanità

Saw X è un sequel del leggendario primo film che cerca di parlare e spiegare l'estremo senso di giustizia che governa le torture imposte da Jigsaw. Una pellicola che accontenta i fan della saga e chi cerca la brutalità in un film dell'orrore.

Siamo arrivati all’attesissimo film Saw X. Non si tratta di un decimo capitolo della storia, ma bensì di un sequel del leggendario primo film, in quanto nella linea temporale i fatti avvengono a una settimana di distanza da quella narrazione. Questo stato delle cose, rende la pellicola un omaggio all’iconico personaggio di John Kramer, ovvero Jigsaw interpretato dall’attore Tobin Bell.

Il nuovo modo di fare horror in Saw X

Il film prova a percorrere una via ancora non trattata dai nove film precedenti, cercando di parlarci e spiegarci l’estremo senso di giustizia che governa le torture imposte da Jigsaw. Cerca di far vedere come quei terribili giochi, possano paradossalmente essere via di redenzione e purificazione anche per le anime più corrotte.

La condizione di John Kramer

Per tenere una simile logica nel film, il regista Kevin Greutert opera su una pellicola unica nel suo genere, dove la condizione horror si bilancia col dramma e soprattutto la disperazione umana. Lo fa raccontando gli ultimi giorni di John Kramer, ormai divorato da un tumore incurabile al proprio cervello. L’uomo, desideroso di vivere e portare avanti il proprio “lavoro” di giustizia, è disposto a tutto pur di poter sperare nella guarigione.

La riflessione sulla speranza nella pellicola

Quella che vedremo come la possibilità di una cura sperimentale, altro non sarà che il nodo per iniziare il nuovo gioco che completa questo capitolo. Non solo brutali macchine d’alta ingegneria messa sul parco giochi dei potenziali concorrenti, ma anche un palco delle torture che si tinge anche di altre tinte oltre al sangue che puntualmente schizza dai corpi.

Il senso della vita per Jigsaw

Saw X è un viaggio anzitutto sul senso della vita, in una domanda cui Kramer si ritrova catapultato durante le sue stesse cure del cancro. Pur con la morte a pochi giorni di distanza, il protagonista vuole ancora sperare all’alternativa alla dipartita e di poter continuare la propria opera di giustizia. Lo fa abbandonando apparentemente le vesti del serial killer, per indossare invece il virtuale abito del giustiziere morale, che prova a curare gli animi più corrotti della società.

 

Una nuova concezione dei giochi

Il film, oltre alle notevoli scene di sangue, amputazioni, corpi in fiamme e morte, cerca d’inserire il tema della riflessione tra una scena di gioco – o meglio tortura – e l’altra. Il senso della vita, la truffa, l’inganno, l’arricchimento personale sulle disgrazie altrui, la tossicodipendenza e il libero arbitrio. Ne viene fuori una potente pellicola sulla necessità della gentilezza nella società, ma soprattutto l’onestà e la solidarietà verso le persone in difficoltà.

Lo sguardo per guardare la società attuale

Paradossalmente, Kramer affronta i maggiori problemi della società nel 2023, toccando con mano il senso inumano dell’individualità nella singola persona e di come, almeno oggi, ci sia sempre meno la concezione di una speranza per un futuro migliore e automaticamente una vita migliore. Jigsaw, fedelissimo ai propri principi di vita e soprattutto forte senso di giustizia, decide di toccare con le proprie mani il fenomeno delle truffe ai malati oncologici e di chi vuole far soldi su queste persone in punto di morte.

La collana non perde la sua potenza horror

È un film potente, che oggi ha la capacità soprattutto di far riflettere e comprendere come sia necessario tornare tutti al piano della gentilezza, con le tinte di sangue e i giochi che evidenziano e omaggiano un pilastro dell’horror di quest’ultimo secolo come Jigsaw. Una pellicola da “8”, che accontenterà i fan della saga, ma soprattutto quelli che cercano lo splatter e la brutalità in un film dell’orrore.

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