Recensione Rogue One: A Star Wars Story

Finalmente al cinema il tanto atteso spin off di Star Wars, diretto da Gareth Edwards. I più scettici saranno costretti a ricredersi dopo l'amaro in bocca che l'Episodio VII ha lasciato.

La trama è nota a tutti: la ribellione viene a conoscenza della costruzione di un'arma mortale e farà di tutto per rubare i piani della costruzione. Grazie all'aiuto di Jyn, Cassian ed altri ribelli sfideranno la sorte andando sul pianeta-quartier generale dell'Impero per riuscire a trovare i dati che servono alla ribellione.

Questo episodio si colloca a cavallo del terzo episodio e colma uno dei dubbi più grandi che tutti i fan della saga avevano: come è possibile che un pianeta distruttore riesca ad essere eliminato con così tanta facilità? Bene, in questo spin off tutti i nodi vengono al pettine e tutti i dubbi vengono soddisfatti.

Il connubio tra storia ed immagini spettacolari riesce alla perfezione, rendendo Rogue One un ottimo film di fantascienza. Le scenografie sono come sempre mozzafiato così come le ricostruzioni. Ma il vero punto di forza del film sono i colpi di scena. Un vero e proprio susseguirsi di momenti ad alta adrenalina e scoperte che lasciano lo spettatore di stucco. E se pure gli stereotipi magari sono un po' troppi, passano necessariamente in secondo piano di fronte alla meraviglia ed alla potenza visiva che Rogue One riesce ad offrire. 

La storia riulta perfettamente coerente e, sebbene un inizio un po' confuso, Rogue One ha la capacità di riuscire a rendere lineare tutto ciò che lo spettatore si domanda. Probabilmente i fan più accaniti troveranno qualche nota negativa, come ad esempio l'assenza del famoso tema musicale del pluripremio Oscar John Williams e del recap iniziale. Ma tutto questo viene soppiantato da cameo di tutto rispetto e soprattutto dal ritorno del villain più amato di sempre: Darth Vader. Il suo ingresso vale da solo il prezzo del biglietto.