Renfield [credit: scena dal trailer]
Renfield [credit: scena dal trailer]
C: scena dal trailer

Renfield, recensione della commedia action-horror con Nicholas Hoult e Nicolas Cage


Renfield è il fedele servitore del Conte Dracula, apparso per la prima volta nel romanzo di Bram Stoker, qui protagonista di un horror comico in chiave contemporanea.
Voto: 5/10

Abbiamo visto più volte sullo schermo le avventure (e disavventure) di volenterosi e fidati impiegati o assistenti vessati dalle bizze di qualche capo troppo esigente; se poi il capo in questione è il vampiro più celebre al mondo, allora la situazione si fa decisamente stressante.

Nella New Orleans dei giorni nostri, Robert Montague Renfield (Nicholas Hoult) è l’aiutante (o per la precisione, “famiglio”) del Conte Dracula (Nicolas Cage), del quale deve soddisfare ogni necessità, a cominciare naturalmente dal sangue fresco di cui nutrirsi; frequentando i gruppi di auto-aiuto, però, Renfield si rende conto di essere intrappolato lui stesso in un rapporto tossico con una persona narcisista, mentre preferirebbe dare un contributo positivo alla società: così, quando incontra Rebecca Quincy (Awkwafina), una poliziotta da cui rimane affascinato, decide di aiutarla nella lotta contro una pericolosa famiglia criminale della città.

Renfield è un personaggio creato da Bram Stoker, che ha già avuto diverse incarnazioni sia cinematografiche che televisive, qui però è protagonista per la prima volta, in questa versione horror-comica che continua il rilancio da parte della Universal di alcune delle sue “creature” più famose in versione contemporanea, come per il recente L’uomo invisibile con Elisabeth Moss: quest’ultimo sceglieva la chiave del thriller psicologico per raccontare la vicenda come una metafora delle relazioni abusive e della violenza sulle donne: Renfield, che nasce da un’idea di Robert Kirkman (già a suo agio con il genere, essendo autore di The Walking Dead) sceglie un approccio simile, ma in chiave decisamente più leggera, la cui regia è stata affidata a Chris McKay (passato dall’animazione di LEGO Batman all’action fantascientifico La guerra di domani).

È così un film che, sotto certi aspetti, si inserisce in un filone di titoli, anche recenti, che mescolano commedia e horror con stile che rimanda al b-movie, senza lesinare sulle scene splatter, lontano dalle produzioni epiche e sovrabbondanti nella durata, nel budget e nelle ambizioni, per puntare invece su un intrattenimento più autoironico che qui fa anche il verso ai gangster e crime movies.

La trama è semplice, ma la sceneggiatura un po’ sfilacciata in qualche punto: dopo un prologo accattivante e anche gustoso per i cinefili, in cui viene esplicitamente omaggiato il Dracula di Browning (1931), più che su una satira raffinata si orienta verso una commedia demenziale, che forse non sa bene a quale target rivolgersi. L’idea dell’approccio psicanalitico ai tormenti di Renfield è carina, e il fatto di avere a disposizione Dracula come villain non è da poco, per questo avrebbe potuto dare anche più spazio ai duetti fra lui e il protagonista, invece di puntare sul più convenzionale Teddy di Ben Schwartz e della sua banda; così, specialmente nell’ultima parte, a prevalere è il versante action, con una serie di combattimenti che rischiano anche la ripetitività.

Hoult, con la sua aria elegante ma con un lato malinconico e anche un po’ goffo, si era già dimostrato in passato volto adatto a ruoli fantasy (da X-Men a Warm Bodies) forse poco rassicuranti ma in fondo dal cuore d’oro, mentre Cage, grandissimo fan del personaggio, qui ha accettato un ruolo secondario pur di interpretarlo e dà l’impressione di essersi molto divertito, creandone una versione che è comunque piuttosto macchiettistica.

Visivamente il film gioca con colori freddi e saturi, in particolare nelle scene notturne, e le tonalità pastello, anche se l’ambientazione a New Orleans, città che è notoriamente legata a magia, rituali e misteri nell’immaginario collettivo, in fondo è poco sfruttata.

Renfield è quindi un film che propone un divertimento innocuo giocando con personaggi e con un immaginario già noti, riposizionandoli in uno scenario moderno ma pur sempre dal tocco vintage, che può essere sicuramente interessante per i fan di Nicolas Cage, un attore che si è costruito la propria mitologia pop con i suoi personaggi spesso bizzarri e sopra le righe fino all’eccesso.

Valutazione di Matilde Capozio: 5 su 10
Renfield
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