Zero Dark Thirty
Zero Dark Thirty

Recensione Zero Dark Thirty


Recensione di Zero Dark Thirty, un'opera che racconta magistralmente la cattura e l'uccisione di Osama bin Laden. Diretto da Kathryn Bigelow, con Jason Clarke, Taylor Kinney, Jessica Chastain, Scott Adkins, Chris Pratt, Joel Edgerton, Mark Duplass.
Voto: 8/10

Zero Dark Thirty è il nuovo bellissimo e adrenalinico film della regista donna più tosta che ci sia mai stata: Kathryn Bigelow. Dopo il grande successo di The Hurt Locker nel 2010, vincitore di tantissimi premi, tra cui ben sei Oscar, la regista torna a trattare la guerra, ma questa volta cambia paese, si passa dall’Iraq all’Afganistan e al Pakistan, dove è stato intercettato il nascondiglio segreto di Osama bin Laden, dopo anni di ricerche. Anche in questo caso la sceneggiatura è scritta da suo marito Mark Boal, realizzata dopo anni di ricerche e interviste. Il cast del film è di prim’ordine: Jason Clarke (Lawless), Joel Edgerton (Warrior), Jennifer Ehle (Contagion), Mark Strong e Kyle Chandler (Super 8) affiancano le bellissima e bravissima Jessica Chastain.

Il film parte dall’attentato dell’11 settembre 2001 e arriva fino al 2 maggio 2011, giorno dell’uccisione di bin Laden. Zero Dark Thirty ripercorre dieci anni di storia, di lavori, di ricerche da parte di un ristretto gruppo di persone della CIA, che hanno investito parte della loro vita cercando di arrivare all’artefice principale della morte di migliaia di concittadini americani, l’uomo più ricercato al mondo. La pellicola in particolare racconta la storia di Maya (Jessica Chastain), la quale dedica dieci anni della sua vita in questa missione; da giovane e inesperta, ma ambiziosa e intelligente agente, al suo arrivo in Pakistan, si trasforma in una donna combattiva e determinata, al punto da convincere la CIA a rischiare in una delle missioni più segrete che ci siano mai state.

Ovviamente tutti i nomi dei protagonisti del film sono inventati, ma la Bigelow e Boal hanno realizzato un’opera che racconta per filo e per segno come sono andate realmente le cose nella cattura e nell’uccisione di Osama bin Laden. Sono state delle fonti attendibili a raccontare a Boal tutti i dettagli riguardanti il lavoro di un decennio. Per i dialoghi e le scene lo sceneggiatore ha tratto ispirazione dall’enorme quantità di interviste condotte ai membri che hanno partecipato all’operazione.

È molto azzeccata la scelta di raccontare la storia dal punto di vista di una donna e soprattutto che ad interpretarla sia Jessica Chastain, una delle attrice migliori della sua generazione e dall’enorme talento. Maya è uno dei più bei personaggi mai scritti per un film di questo tipo. Quando arriva in Pakistan per collaborare con Dan (Jason Clarke) è giovane, con poca esperienza sul campo ma molto capace e determinata. Inizialmente è timorosa e sembra non poter reggere alla pressione e alle difficoltà del suo lavoro, ma con gli anni si trasforma, fino a diventare fredda, quasi glaciale. Zero rapporti umani, zero distrazioni, quello che inizialmente per lei è solo un lavoro diventa poi una vera e propria ossessione, il suo unico scopo nella vita è uccidere Osama bin Laden. Quando ci riesce, quando la sua missione finisce può finalmente sfogare la rabbia e la tensione accumulata in dieci anni. Jessica Chastain è meravigliosa nel mostrare allo spettatore il cambiamento avvenuto nel corso del tempo nella protagonista. Il suo volto nel finale è un misto di gioia e soddisfazione, ma anche di tristezza. Tutto è finito, ora non sa cosa la vita le preserva e forse questo fa ancora più paura di dieci anni vissuti nel pericolo.

La regia della Bigelow in Zero Dark Thirty è magistrale, ancora più matura rispetto a quella di The Hurt Locker. Precisa, secca, crea tensione in ogni inquadratura. La sceneggiatura è un meccanismo perfetto, divisa in più parti, ognuna fondamentale per l’azione e la definizione dei personaggi. Tutti i membri del cast sono bravissimi, in particolare Jason Clarke, attore sempre più in ascesa negli ultimi anni. 

Valutazione di Giorgia Tropiano: 8 su 10
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