The Host
The Host

Recensione: The Host


Recensione del film The Host di Andrew Niccol, con Saoirse Ronan, Diane Kruger, Jake Abel, Max Irons, William Hurt: nuovo teen-movie convincente dove l'amore supera qualsiasi barriera, anche corporale. Protagonisti più bravi di quelli di Twilight.
Voto: 7/10

Ecco un nuovo teen-movie e una nuova saga che è pronta a sbancare i botteghini di tutto il mondo, si tratta di The Host scritto e diretto da Andrew Niccol (In Time) e tratto dal romanzo L'ospite di Stephenie Meyer, quell'autrice che è diventata ricca e famosa grazie alla saga di Twilight e che sta già scrivendo un sequel per portare avanti il successo sicuro che il film avrà tra i più giovani. Il cast è notevole: oltre ai tre protagonisti (ovviamente anche qui il triangolo amoroso non poteva mancare, sempre e comunque due uomini e una donna) Saoirse Ronan (Espiazione), Max Irons e Jack Abel, troviamo comprimari importanti come William Hurt e Diane Kruger.

Un particolare razza aliena vive invadendo nuovi pianeti e occupando altri corpi come dei parassiti e cancellandone ogni traccia di coscienza. Arrivati sulla terra hanno già preso il posto di quasi tutti gli esseri umani, ma un gruppo di sopravvissuti combatte per resistere all'invasione. Tra questi c'è Melanie (Saoirse Ronan) che ha perso i genitori e vive con il fidanzato Jared (Jeremy Irons) e il fratellino. Un giorno però la ragazza viene catturata e l'aliena Wanderer prende il suo corpo. Non appena avviene il passaggio succede una cosa strana: le due anime entrano in collisione e Melanie si fa prepotentemente spazio nella mente di Wonderer. L'aliena scopre quanto potente può essere la forza dell'amore e l'iniziale resistenza che la spinge a collaborare con i suoi simili verso la definitiva conquista della terra, sotto il comando della Cercatrice (Diane Kruger), si trasforma per Wonderer in un viaggio verso la scoperta di cosa vuol dire avere una famiglia.

Questa volta i protagonisti non sono più vampiri e licantropi ma si tratta di alieni e quindi si passa da una saga fantasy ad una fantascientifica. Ma al di là di alcuni particolari estetici e ambientali la storia di base non cambia. Si parla sempre di una razza estranea, della difficoltà per l'essere umano di relazionarsi ad essa e viceversa, del nemico che si nasconde all'interno dei propri simili e di come si possa trovare la felicità anche all'interno di una realtà a noi estranea. Ma soprattutto anche in The Host c'è il triangolo amoroso, che in questo caso è di fatto una quadrilatero perché nel corpo di Saoirse Ronan vivono due personalità diverse che amano due uomini diversi. Quindi a ben vedere non c'è neanche più il conflitto che era alla base dello scontro vampiro-licantropo in Twilight visto che sia Melanie che Wonderer hanno il proprio amore, l'ostacolo parte dal fatto che una delle due è intrappolata all'interno del proprio corpo.

Nonostante la complessità della storia e nonostante la formula della Meyer sia sempre la stessa, in questo caso, almeno sullo schermo, l'intreccio funziona meglio. Sarà per i protagonisti molto più bravi ed espressivi di quelli di Twilight, sarà per l'ambientazione futuristica nella prima parte e desertica nella seconda, entrambe molto affascinanti, fatto sta che The Host come teen movie convince. Molto riuscita è anche l'interazione tra le due protagoniste che si trovano a condividere il corpo, realizzata attraverso la voice over di Melanie come se fosse la voce della coscienza di Wonderer che ovviamente solo lei può sentire.

Valutazione di Giorgia Tropiano: 7 su 10
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