Recensione: The Counselor – Il procuratore
The Counselor è l'occasione mancata di poter fare un grande film. Cast di attori di alto livello, regista importante e l'esordio da sceneggiatore di uno dei più famosi scrittori statunitensi contemporanei, uno dei film più attesi di quest'anno si rivela essere una delle più grandi delusioni.
di Giorgia Tropiano / 11.01.2014 Voto: 4/10
The Counselor – Il procuratore è il nuovo film di Ridley Scott che vanta un cast stellare dal protagonista Michael Fassbender, ormai attore di punta del firmamento hollywoodiano, richiesto da tutti i registi che contano, a Brad Pitt, Javier Bardem, con ruoli di supporto, fino alle due donne della pellicola, Cameron Diaz e Penelope Cruz, entrambe bellissime ma con ruoli completamente diversi, la prima è una femme fatale, la seconda una donna ingenua e innamorata del proprio uomo. Il film è basato su una sceneggiatura di Cormac McCarthy, uno degli scrittori statunitensi più famosi degli ultimi anni. Dopo che molte sue opere sono state trasposte sul grande schermo e sono diventate film famosi come Non è un paese per vecchi e The Road, lo scrittore ha deciso di esordire come sceneggiatore cinematografico. La pellicola è dedicata a Tony Scott, fratello di Ridley, morto durante le riprese del film.
Un famoso e ricco avvocato (Michael Fassbender), il cui nome non viene mai pronunciato nel corso della pellicola, ha una vita perfetta, non gli manca nulla e sta per sposarsi con la donna che ama, Laura (Penelope Cruz). Nonostante ciò decide di entrare negli affari della droga con il cartello messicano, convinto di poterne uscire facilmente, senza pensare alle conseguenze e alla pericolosità della sua scelta, un po' per curiosità, un po' per presunzione. Entra in società con Reiner (Javier Bardem), un uomo affiliato alla malavita che ha una relazione con Malkina (Cameron Diaz), una donna pericolosa e folle. In questa nuova avventura viene affiancato da un uomo misterioso e affascinante di nome Westray (Brad Pitt) che ha il compito di istruirlo e prepararlo al mondo che lo attende. Ma ben presto la situazione gli scappa di mano e l'uomo, non essendo pronto ai rischi del mestiere, viene trascinato in un vortice di violenza senza fine.
The Counselor – Il procuratore vanta un cast fantastico, Ridley Scott alla regia, sceneggiatura di McCarthy, le premesse per un film spettacolare ci sono tutte e si va in sala con le migliori aspettative, purtroppo, e lo dico con il cuore in mano, quelle attese sono state deluse fino in fondo. Non c'è nulla che si può salvare in questa pellicola, perché è proprio la storia alla base che fa acqua da tutte le parti, è proprio quella sceneggiatura che tutti attendevano, l'esordio del grande scrittore sul grande schermo, la mancanza più importante in The Counselor. Perché un film può essere buono anche se non ci sono attori all'altezza, può essere efficace anche se la regia non è ottima, ma quando sono la narrazione, i dialoghi, la storia che non funzionano, non c'è niente da fare, la pellicola non riesce anche se ci sono alcuni tra i migliori attori in circolazione, possono metterci tutto l'impegno ma se quello che dicono non ha senso non riescono ad essere credibili.
The Counselor non è altro che una serie di dialoghi mal collegati tra loro, in cui i protagonisti parlano e parlano e si ha l'impressione che neanche loro siano realmente convinti di ciò che dicono e quindi, di conseguenza, lo spettatore si perde in un fiume di parole e discorsi che non portano da nessuna parte. Ci sono anche battute carine e racconti di aneddoti divertenti ma rimangono fini a se stessi, non si intrecciano nello sviluppo narrativo. Ciò che viene da fare a primo impatto, dopo aver visto il film e aver sofferto per la grande occasione mancata, è di consigliare a Corman McCarthy di tornare a scrivere libri.