Più povera di pathos rispetto alle precedenti, The Fox and The Wolf è una puntata cardine, utile a creare un ponte narrativo tra le due metà della terza stagione, con un tuffo nel passato affascinante.
Dove eravamo
Nell'episodio 3×20, Echo House, avevamo lasciato i protagonisti alle prese con la Nogitsune che ormai alberga in Stiles. Quest'ultimo aveva deciso di rimanere nell'istituto di sanità mentale Echo House, spaventato dai propri poteri e dalla possibilità di ferire il migliore amico ("Non posso proteggerti se rimani qui," gli aveva detto Scott; e Stiles avava risposto: "ed io non posso ferirti"). All'interno delle mura del sanatorio Stiles aveva incontrato Malia, la ragazza coyote che aveva salvato nei primi episodi. Nonostante un inizio tutt'altro che roseo i due finiscono con il fare squadra e, alla ricerca di qualcosa di utile per trovare e sconfiggere la Nogitsune, inciampano in una passione che li spinge una nelle braccia dell'altro. Nel frattempo Scott capisce – secondo il giapponese un po' arrugginito di Deaton – che per salvare Stiles dovrà fare in modo di cambiare il corpo. Come? Trasformandolo in un Licantropo.
Cosa vedremo
The Fox and the Wolf si apre con un flashback datato 1943. Mentre lo spettatore è vagamente smarrito, osserva mentre un soldato fa diversi indovinelli al suo collega. Cosa si rompe senza essere colpita? Una promessa. Cosa ha i denti eppure non morde? Un pettine. Cosa ha un collo ma non ha la testa? Una bottiglia. Quest'ultimo indovinello, tuttavia, si concretizza sotto forma di macabro presagio. Il soldato, infatti, non fa in tempo a pronunciare questa frase che da un non lontano spiazzo di terra emerge la Nogitsune che, nella forma bendata che aveva torturato anche l'inconscio di Stiles, decapita lo sventurato. Uno stacco improvviso ci riporta al presente, dove il padre di Kira, ancora in classe, riceve la visita di uno Stiles posseduto alla ricerca del pugnale, rappresentazione fisica della nona coda della volpe e, dunque, dell'Oni più potente. Questa visita inaspettata, però, porta al disvelamento della vera storia della Nogitsune. Per salvare il marito, infatti, Mrs. Yukimura, la madre di Kira, è costretta a raccontare alla figlia e a Scott la vera storia della Nogitsune. Si viene così a scoprire che Mrs. Yukimura ha in realtà 900 anni e che la responsabilità dell'esistenza della Nogitsune è sua. Lo spettatore viene allora di nuovo condotto nel passato, durante gli anni della guerra, in una sorta di campo prigionia dove vengono tenuti "in ostaggio" dei giapponesi. Mrs. Yukimora, all'epoca conosciuta semplicemente come Noshiko, giovane e bella, con le sembianze di sua figlia Kira, è un'anima ribelle, libera, che ruba dal carico americano per portare medicine, cibo e piccoli lussi alla sua gente. Tutto questo reso possibile dalla sua relazione con Rhys, un medico militare americano. Tra i due, infatti, esiste una relazione d'amore che Kira, nel presente, etichetta come una semplice Casablanca Story.
Ma la storia d'amore è destinata ad un finale tragico: Rhys scopre ben presto che, su ordine del medico, due soldati (gli stessi che si erano visti in apertura) vendono medicinali al mercato nero, lasciando l'ospedale del campo sguarnito di farmaci. Quando l'ennesimo paziente si trasforma in un cadavere da smaltire, l'umore si fa nero. Davanti alle mura dell'ospedale – che poi scopriremo essere sempre echo house – prende fuoco una rivolta; nel tentativo di riportare la calma, però, Rhys viene colpito da una bottiglia incendiaria lanciata da una donna-licantropo. Il soldato subisce gravissime ustioni e finisce i suoi giorni urlando contro il dolore, prima di spegnersi definitivamente. Noshiko – che in quanto Kitsune è difficile da uccidere – viene creduta morta a seguito di un proiettile che l'ha colpita e caricata sullo stesso camion dove anche il corpo di Rhys, avvolto nelle bende, viene issato. Distesa accanto al cadavere del suo amore, stanca per le ferite ricevute, Noshiko chiama a raccolta i suoi poteri e chiedendo aiuto al potere ancestrale che la governa, implora per avere la forza e la possibilità di vendicarsi dei soldati e del medico. Ma, dal momento che, come essa stessa afferma, la Nogitsune ha uno strano ed oscuro senso dell'umorismo, non è il suo il corpo posseduto, ma quello di di Rhys. Nel presente, quindi, Mrs. Yukimoura è costretta ad ammettere che la Nogitsune che potrebbe uccidere Stiles è nato per colpa sua.
They let the demon out of the cage
The Fox and the Wolf, nonostante sia ambientato per la maggior parte del tempo nel passato, ha il merito – fondamentale! – di creare un ponte narrativo tra la prima parte della stagione e la seconda. Fino a questo momento, infatti, era lecito domandarsi perchè queste due tranche di episodi fossero parte di un'unica stagione quando in realtà non avevano nessun legame narrativo a tenerle insieme e sembrassero, piuttosto, due stagioni distinte. Alla domanda, finalmente, otteniamo risposta. Dopo aver ucciso Rhys, con l'aiuto della lama spezzata (omaggio a Il signore degli anelli?) che Malia e Stiles avevano trovato nell'episodio 3×20 Echo House, Noshiko scappa nel bosco e nasconde l'essenza del Nogitsune sotto il Nemeton, che era al centro della prima parte di stagione. Come la stessa donna spiegherà alla figlia, infatti, il sacrificio di Allison, Scott e Stiles che avevamo visto nella prima parte (quando furono costretti a "morire") aveva ridato vita alla Nogitsune; e il crollo dell'albero, che chiudeva la prima parte della serie, aveva liberato l'essenza del male, senza che i protagonisti ne fossero a conoscenza. Un legame drammaturgico, questo, che nella sua assoluta semplicità appare pressoché geniale. La storia d'amore di Noshiko, vero punto centrale di questo episodio, rallenta il racconto di Teen Wolf. Al pathos adrenalinico degli scorsi episodi, The Fox and the Wolf risponde con un dosaggio minore d'azione a favore di un intreccio diegetico che mira a scavare a fondo, a ricercare le origini di un male che ha contribuito a rendere questa seconda parte di stagione incredibilmente travolgente.
Salvare Stiles
Nonostante la quasi totale mancanza di Stiles, alias Dylan O'Brien, The Fox and the Wolf non dimentica che lo snodo principale da risolvere è proprio quella di salvare il sardonico Stilinski. Per questo, mentre Kira e Scott (la volpe e il lupo del titolo) ascoltano la storia della nascita della Nogistune, tutti gli altri cercano un modo per salvare Stiles e proteggerlo dagli Oni che, al calare del Sole, si getteranno su di lui. Molto commovente – come quasi sempre, a dire la verità – la parte dello Sceriffo. L'uomo, ormai convinto di essere nel mezzo di un gioco mortale che vede al centro il figlio, lascia trasparire la sua grande preoccupazione. Non si tratta solo di salvare il corpo di Stiles, privandolo della possessione demoniaca, ma soprattutto di salvare la sua mente e il suo equilibrio. Evitare, cioè, che Stiles faccia la fine di sua madre. E intorno a questo dolore genitoriale – che si macchia di tanto in tanto di macchie ironiche, date soprattutto dal riscoperto Chris Argent – ruotano tutti gli altri personaggi, che di colpo appaiono incapaci di andare avanti senza Stiles. Un gioco di furbizia e strategia che premierà il più furbo. La domanda è: esiste qualcuno che può ingannare una volpe?
Cosa ci è piaciuto:
• Finalmente scopriamo come e perchè le due parti della stagione siano collegati.
• La nascita della Nogitsune
• L'alleanza tra lo sceriffo Stilinski e Chris Argent
• L'omaggio (?) a Il signore degli anelli
Cosa non ci è piaciuto:
• Dylan O'Brien/Stiles si è visto troppo poco
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