![Passioni e Desideri di Fernando Meirelles](https://www.movietele.it/wp-content/uploads/2013/06/passioni-e-desideri-5d9.jpg)
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Recensione: Passioni e desideri
Recensione di Passioni e desideri, film di Fernando Meirelles con Anthony Hopkins, Jude Law, Ben Foster: un insieme di generi cinematografici, dal thriller al dramma romantico, riuscito a metà.
di Matilde Capozio / 13.06.2013 Voto: 6/10
Passioni e desideri è il nuovo film di Fernando Meirelles, una storia corale che racconta una serie di incontri e relazioni a cavallo fra città, nazioni e continenti diversi, con l'obiettivo di dipingere un affresco sulla vita amorosa ai giorni nostri; un mondo dove siamo tutti più che mai interconnessi gli uni con gli altri, in cui l'effetto della globalizzazione riecheggia nei rapporti umani, ma anche una riflessione sulle scelte che si compiono nel corso della propria vita, da cosa siano determinate, e le conseguenze che esse provocano nelle esistenze altrui.
Omaggiando Girotondo, l'opera teatrale del drammaturgo viennese Arthur Schnitzler, la pellicola intreccia le storie di diversi personaggi: una donna slovacca (Lucia Siposova) che entra a far parte di un sito di escort per ricchi uomini d'affari, una coppia londinese in crisi (Jude Law e Rachel Weisz), una ragazza brasiliana (Maria Flor) di ritorno nel suo paese dopo aver scoperto un tradimento, un anziano signore (Anthony Hopkins) in cerca della figlia scomparsa tanti anni prima, un giovane carcerato (Ben Foster), un dentista (Jamel Debbouze) innamorato della propria assistente, e altri ancora; il loro cammino si intreccia anche solo per pochi istanti, scatenando una serie di reazioni a catena, in una struttura circolare, come segnala anche il titolo originale del film, 360, nonché ribadita da una scena in cui si cita il ring, ovvero l'anello, la strada principale di Vienna che compie appunto un cerchio intorno alla città.
Il brasiliano Fernando Meirelles è stato incensato dalla critica per film come City of God, ambientato nelle favelas di Rio, e The Constant Gardener, che fruttò tra l'altro l'Oscar come non protagonista a Rachel Weisz, presente con un piccolo ruolo anche in quest'ultimo film. La sceneggiatura è opera di Peter Morgan, pluripremiato autore (Frost/Nixon, The Queen, il prossimo Rush di Ron Howard), che torna qui a scrivere una storia composta da più episodi collegati fra loro, come aveva già fatto nel recente Hereafter diretto da Clint Eastwood.
Una tematica, quella dell'intersezione di personaggi e situazioni, più volte esplorata cinematograficamente, come anche la riflessione sul peso e le conseguenze delle proprie decisioni, e quella sul destino e le coincidenze che influiscono sulle nostre vite.
In questo caso, le vicende umane raccontate nel film vorrebbero essere anche specchio dell'attuale situazione economica mondiale, con la crisi finanziaria che si diffonde di nazione in nazione, così come le influenze pandemiche, mentre le città diventano sempre più multirazziali e si fa sempre più forte l'impatto di internet; la metafora però perde forse un po' d'impatto a causa della varietà di tono e di stile dei diversi segmenti narrati dal film, che riproducono differenti generi cinematografici, dal thriller al dramma romantico, alternando momenti di forte tensione narrativa ad altri snodi meno approfonditi.
Ad alcuni attori viene infatti dato poco spazio, vedi la coppia Law-Weisz, mentre altri regalano interpretazioni toccanti, come Anthony Hopkins o i giovani Ben Foster e Maria Flor; purtroppo l'omologante doppiaggio italiano annulla la varietà di lingue (ben sette) parlate nel corso del film.
Esteticamente elegante e ben curato, quando gioca con la messa a fuoco e i livelli cromatici, sia negli interni talvolta freddi e anonimi, talvolta caotici e affollati, sia negli esterni, tra scorci poco noti e le strade che sono teatro del costante movimento dei personaggi, Passioni e desideri finisce forse per soffrire di un'eccessiva perfezione formale, che diventa freddezza nella narrazione.