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Recensione Mr. Peabody e Sherman
Mr. Peabody e Sherman è un film che sicuramente piacerà ai più piccola, sia grazie a personaggi divertenti sia, soprattutto, grazie alle improbabili lezioni di storia che Sherman dovrà affrontare durante i suoi viaggi nel tempo.
di Erika Pomella / 12.03.2014 Voto: 7/10
Forse non sono in molti a conoscere un vecchio show americano che portava il titolo Rockie and Bullwinle show, andato in onda intorno agli anni '60, che conteneva al suo interno uno sketch intitolato Peabody's Improbable History, traducibile con l'improbabile storia di Mr. Peabody. E sì, perchè le avventure di Mr. Peabody, un cane che cammina in posizione eretta, con un cervello che potrebbe fare invidia ai più alti geni della storia dell'umanità, hanno davvero qualcosa di improbabile. Una scintilla di assurdo che ha spinto quelli di casa DreamWorks ha recuperare questo vecchio carrozzone di tradizione e portarlo sul grande schermo. Mr. Peabody e Sherman, diretto da Rob Minkoff, è la storia di un cane (Mr. Peabody) da sempre esiliato per la sua sete di conoscenza. Una volta divenuto grande, però, il genio canino decide di non voler più stare solo e decide di adottare un cucciolo. Di uomo.
Mr. Peabody e Sherman è la storia di una famiglia rivista e corretta – tematica che, a ben guardare, appare perfettamente contestualizzata in uno scenario come quello moderno, dove la famiglia subisce continue modifiche e ampliamenti – con al centro una lotta ferrata contro la discriminazione. Ma, soprattutto, il film è un vero e proprio parco giochi per i più piccoli. Se, infatti, gli spettatori più grandi, pur trovando scene piuttosto divertenti (una su tutte: la citazione a Spartacus) finiranno con l'assestarsi su un grado di ricezione vagamente superficiale, i più piccoli non riusciranno a resistere ai molteplici viaggi nel tempo, in un corso di storia accelerato che, pur con tutte le sue inesattezze, diverte e appassiona, senza alcuno sforzo apparente.
Passando dalla Rivoluzione Francese fino alla pittura della Monna Lisa, riuscendo al contempo a combattere la guerra di Troia e a visitare l'antico Egitto, Sherman attraverserà un viaggio incredibile in compagnia della nemica/amica di scuola che prima lo deride per la sua discendenza canina e poi finirà con l'affezionarsi a questo strano ragazzino dagli occhiali giganti. Ma soprattutto l'avventura in cui Sherman si butta a capofitto – prima per dimostrare di non essere un bugiardo e poi per dar prova al padre di essere degno di fiducia – è un'avventura personale, un momento di crescita, che però avviene grazie a situazioni paradossali e divertenti.
Il film di Rob Minkoff è una pellicola che fa della semplicità la propria arma segreta. Mr. Peabody e Sherman, infatti, ruota intorno ad un plot centrale quasi basilare, che non rinnova mai se stesso, ma invece reitera una situazione quasi sempre uguale a se stessa. Eppure proprio in questa semplicità narrativa riesce ad arrivare al cuore di chi guarda, giocando sul livello più emotivo dell'essere umano attraverso l'uso di personaggi colorati e divertenti.