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Recensione Lawless di John Hillcoat

Recensione di Lawless di John Hillcoat con Tom Hardy, Jessica Chastain, Mia Wasikowska e Shia LaBeouf: nonostante manchi di pathos e di emozioni forti, Lawless è un buon lavoro, ben recitato, ben girato e ben scritto.

Lawless è la nuova pellicola girata da John Hillcoat, regista australiano famoso per l’intenso The Road con Viggo Mortensen. Ancora una volta lo troviamo collaborare con il suo grande amico e compatriota, il musicista, scrittore e sceneggiatore Nick Cave, il quale ha composto tutte le colonne sonore dei suoi film, compreso l’ultimo, del quale ha scritto anche la sceneggiatura. Oltre alla presenza di Cave, Hillcoat si avvale di un cast eccezionale, che comprende alcuni tra i più talentuosi attori del momento come Tom Hardy, Jessica Chastain, Mia Wasikowska e Shia LaBeouf, oltra alla presenza di due grandi interpreti come Gary Oldman e Guy Pearce. Il film si svolge negli anni Trenta e racconta la storia di tre fratelli contrabbandieri realmente esistiti, le cui gesta sono narrate nel libro La contea più fradicia del mondo, scritto dal nipote di uno dei protagonisti per ricordare le vicende del nonno ed è da questo romanzo che Nick Cave ha tratto la sua sceneggiatura. Lawless era in concorso durante l’ultimo Festival di Cannes.

Durante gli anni del proibizionismo i tre fratelli Bondurant diventano contrabbandieri di alcolici e sono una vera e propria leggenda in paese. Il maggiore, Howard (Jason Clarke) è un irresponsabile, alcolizzato che non riesce a proteggere i suoi fratelli; Forrest (Tom Hardy) è il più forte e tenace, è di poche parole e molto burbero ma combatte per ciò che ama ed è scampato a così tante cose che è considerato immortale dai suoi concittadini; per ultimo c’è il piccolo di casa, Jack (Shia LaBeouf), il narratore della storia. Lui è diverso dai suoi fratelli, è gentile, sensibile, molto astuto ed intelligente. Gli affari procedono tranquillamente fino a che non arriva in città un nuovo vice sceriffo, l’agente speciale Charlie Rakes (Guy Pearce). L’uomo è un folle sadico e corrotto, ma mentre tutta la contea cede alla repressione dell’uomo, i fratelli Bondurant non si lasciano sottomettere e ciò non fa che scatenare una guerra violenta e inevitabile.

Con Lawless John Hillcoat si avvicina all’America dall’interno e senza mezze misure si getta in una storia che più americana non si può: il proibizionismo, la vendita illegale di alcolici, una gruppo di gangster, per di più fratelli (vedi saga familiare), il villain uomo di legge corrotto e un’ambientazione tipicamente western. Ci sono tutti i cliché, compresa la donna forte e matura (Jessica Chastain) che scappa da un passato tormentato e trova rifugio e amore presso i fratelli e la voce over che narra le vicende.  Insomma, il lavoro di Hillcoat non aggiunge nulla di nuovo, né come storia, né come tecnica narrativa, all’universo del genere cui appartiene. Non riesce neanche a coinvolgere lo spettatore fino in fondo, proponendo dei personaggi stereotipati e poco affini all’empatia, eccezione fatta per Forrest Bondurant, il fratello più interessante e meglio caratterizzato, ma per ciò la maggior parte del merito è dato dal fatto che ad interpretarlo c’è un certo Tom Hardy, che ha un talento e una presenza scenica mostruosa.

Nonostante manchi di pathos e di emozioni forti, Lawless è comunque un buon lavoro, ben recitato, ben girato e ben scritto, con delle scene molto efficaci, con un uso della violenza (tanta ma non troppa) ben calibrata e non fine a se stessa, con l’utilizzo, in alcuni momenti, dell’ironia, che aiuta a stemperare i toni,  ma soprattutto con una scelta musicale notevole, non a caso il compositore è un certo Nick Cave

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