Recensione: La Madre
Recensione del film La Madre di Andres Muschietti con Jessica Chastain: il film prodotto da Guillermo Del Toro ha personaggi unici, che differenziano La Madre dagli altri film horror.
di Giorgia Tropiano / 20.03.2013 Voto: 7/10
La Madre è il lungometraggio horror che segna l'esordio al cinema di Andres Muschietti, regista argentino acclamato in vari festival per il suoi precedenti cortometraggi. Guillermo Del Toro sceglie di produrre il suo film dopo aver visto il suo cortometraggio Mama, dal quale la pellicola omonima prende spunto. La sceneggiatura è scritta a sei mani da Neil Cross (autore della serie tv Luther), Barbara Muschietti (sorella di Andres) e da Andres stesso. Punto di forza della pellicola è sicuramente la scelta dell'attrice protagonista, la bravissima e bellissima Jessica Chastain, affiancata da Nikolaj Coster-Waldau, attore danese diventato famoso in tutto il mondo grazia al ruolo di Jaime Lannister nell'acclamata serie tv Game of Thrones.
Jeffrey (Nikolaj Coster-Waldau), dopo aver ucciso la moglie, rapisce le sue due bambine, Victoria di tre anni e Lilly di uno. Mentre fugge con loro in macchina, sconvolto va fuori strada e finiscono nel bosco. Cercando di fuggire al gelo trovano una baita disabitata dove potersi riparare. Lì, l'uomo è intenzionato ad uccidere anche le figlie, ma viene fermato da una presenza mostruosa che lo assale e gli impedisce di far del male alle bambine. Cinque anni dopo, Lucas (Nikolaj Coster-Waldau), fratello gemello dell'uomo, cerca ancora disperatamente tracce di Jeffrey e delle sue nipotine. L'uomo convive con la sua fidanzata Annabel (Jessica Chastain), una donna forte e indipendente che suona una rock band. Il giorno tanto atteso arriva, le ricerche portano i loro frutti e le bambine vengono ritrovate, ma non sono più le stesse. Hanno vissuto per anni nel bosco sole, cibandosi di ciliegie e il loro stato fisico e mentale è molto provato. L'unica persona con cui sembra abbiano avuto contatti è qualcuno chiamato dalle bambine Madre. Lo psichiatra crede sia una figura immaginaria creata dalle piccole, ma è veramente così?
Come nelle produzioni di Del Toro che si rispettino, le bambine sono al centro della storia, piccole creature che fanno da ponte tra la realtà e il mondo fantastico, tra gli esseri umani e le creature mostruose. Nel caso di La Madre, si tratta di bambine che, a causa di un abbandono di ben cinque anni, si sono trasformate anch'esse in esseri inumani e dovranno subire una pesante e difficile rieducazione che le porti ad essere nuovamente fanciulle spensierate. Il percorso sarà difficile e forse per una di loro impossibile; ad aiutarle ci sarà Annabel, giovane donna che si ritrova contro la sua volontà ad occuparsi di loro senza sentire alcun legame affettivo e senza sentirsi pronta al ruolo di madre.
La trama del film non è molto originale, quando si parla di fantasmi del resto è difficile trovare una storia che abbia un intreccio nuovo e innovativo. Ma alcuni elementi di La Madre di Muschietti sono molto riusciti. A cominciare dai personaggi: Annabel è l'opposto della tipica brava ragazza, è una rocker tatuata e dark che non ha istinti materni e ha battute taglienti e un carattere scorbutico. Le due bambine sono perfette nel mostrare il doppio percorso di trasformazione che subiscono nel corso del film e la più piccola è una creatura selvaggia e istintiva molto affascinante, che cattura l'attenzione.
L'esordio di Muschietti con La Madre è ottimo, il regista riesce a creare tensione e paura (la cosa più importante nei film horror) attraverso scelte registiche interessanti, che contribuiscono a creare un'atmosfera da brivido.