Recensione Hotel Transylvania
Recensione di Hotel Transylvania, pellicola d'animazione Sony Pictures di Genndy Tartakovsky: una piacevole sorpresa per i bambini con molti riferimenti cinefili anche per un pubblico più adulto.
di Giorgia Tropiano / 07.11.2012 Voto: 7/10
Hotel Transylvania, nuova pellicola d’animazione a cura di Sony Pictures Animation, è l’opera d’esordio cinematografico con un lungometraggio per Genndy Tartakovsky, autore di origine russa, famoso per il suo lavoro nelle serie Star Wars: Clone Wars e Samurai Jack entrambe per Cartoon Network, per le quali ha ricevuto ben dodici nomination al Primetime Emmy Award, vincendone tre. La sceneggiatura è realizzata dalla coppia Peter Baynham (Borat) e Robert Smigel, produttore e autore del Saturday Night Live. Le voci originali del film appartengono, come accade sempre negli Stati Uniti, a doppiatori d’eccezione come: Adam Sandler, Selena Gomez, Steve Buscemi e Ceelo Green.
Il conte Dracula gestisce un hotel di lusso dove i mostri di ogni genere possono rilassarsi e trascorrere una piacevole vacanza, lontani dal pericolo degli umani, considerati dai mostri una razza cattiva, pronta con ogni mezzo a uccidere senza pietà. Dracula ha educato sua figlia Mavis, orfana di madre, uccisa proprio dagli uomini, a tenersi lontana dal mondo esterno perché troppo pericoloso e pieno di insidie, ma è ormai giunto il suo 118esimo compleanno e Mavis non è più una bambina da poter tenere rinchiusa nell’albergo. Per l’occasione Dracula ha organizzato una grande festa, invitando tutti i mostri di sua conoscenza, Frankenstein, la Mummia, l’Uomo Invisibile, il Lupo mannaro e tanti altri ma un giovane umano giunto per caso all’Hotel Transylvania non era di certo previsto. Come nasconderlo a tutti gli altri e soprattutto a Mavis?
La storia di base non presenta nulla di originale: un padre super protettivo con la giovane figlia, per paura dei pericoli esterni, non le permette di vivere liberamente la sua vita, ma presto si renderà conto che non tutti sono così malvagi come pensava e ovviamente il lieto fine è garantito. In poche parole una storia vista centinaia di volte. L’aspetto nuovo però è che i protagonisti non sono persone come le altre, ma sono mostri famosi grazie a secoli di leggende e filoni letterari e cinematografici horror che hanno fatto in modo di farli diventare riconoscibili nell’immaginario comune e questa volta diventano protagonisti di un film d’animazione.
Hotel Transylvania è una piacevole sorpresa, una pellicola per i bambini ma con molti riferimenti cinefili e per un pubblico più adulto. Il conte Dracula, a differenza di tanti pseudo vampiri rappresentati negli ultimi anni sul grande schermo e non solo, è un vero vampiro: si trasforma in pipistrello, controlla la mente, può morire con un paletto nel cuore (ma chi non morirebbe, come dice lui stesso), non può esporsi alla luce del sole e beve sangue non animale ma un surrogato umano. Anche tutti gli altri mostri sono rappresentati nel miglior modo possibile e ognuno con delle caratteristiche definite che li contraddistinguono e non mancano di certo riferimenti cinefili ai predecessori di tutti i film sui mostri come il Dracula di Browning con Bela Lugosi o il Frankenstein di James Whale. Insomma una pellicola consigliata a tutta la famiglia, non solo ai più piccoli.