Recensione Grandi speranze di Mike Newell
Recensione del film Grandi speranze di Mike Newell con Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Jason Flemyng: una storia piena di intrighi e ricca di colpi di scena.
di Giorgia Tropiano / 29.11.2012 Voto: 6/10
Grandi Speranze è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Charles Dickens che vede la luce sul grande schermo per la seconda volta dopo il film di David Lean del 1946 e dopo molti adattamenti per la televisione. Questa nuova pellicola è diretta da Mike Newell, famoso per aver realizzato film di ogni genere, dalla commedia di grande successo Quattro matrimoni e un funerale al gangster movie Donnie Brasco fino al genere fantasy con Harry Potter e Il Calice di Fuoco e Prince of Persia. Protagonisti dell’adattamento attori di grande talento come Helena Bonham Carter e Ralph Fiennes, affiancati da due giovani stelle emergenti come Jeremy Irvine (War Horse) e Holliday Grainger (Jane Eyre). Il film è stato presentato in anteprima durante l’ultimo Festival Internazionale del Film di Toronto.
Pip (Jeremy Irvine), orfano dei genitori, vive con sua sorella e suo marito fabbro in campagna, ben lontano dalla ricchezza della città, accontentandosi di poco. Un giorno incontra un fuggiasco affamato (Ralph Fiennes) che gli chiede di essere aiutato con del cibo e una lima per liberarsi dalle catene. Il bambino, spaventato, ubbidisce e il giorno dopo porta l’occorrente all’uomo. Ma pochi giorni dopo averlo aiutato il detenuto viene catturato e rispedito in prigione. Passa circa un anno da quell’episodio e Pip viene assunto da una bizzarra signora, Miss Havisham (Helena Bonham Carter), che vive reclusa da anni nella sua dimora, impazzita dopo essere stata abbandonata il giorno delle sue nozze. Pip ha il compito di intrattenere con giochi la donna e la sua giovane figlia Estella (Holliday Grainger), della quale si innamora a prima vista. Dieci anni dopo i destini dei due ragazzi hanno preso strade diverse: Pip è diventato fabbro come lo zio e Estella è all’estero per imparare a diventare una Signora. Ma un giorno Pip apprende di aver ricevuto una fortuna da un misterioso benefattore, che vuole rimanere anonimo. Con grandi speranze può così finalmente realizzare il suo sogno di diventare un gentiluomo per poter sposare Estella.
Grandi Speranze è un romanzo appassionante, con una storia piena di intrighi e ricca di colpi di scena, sicuramente molto adatta ad essere trasposta sul grande schermo, non è quindi una sorpresa il fatto che, dopo più di sei decenni dall’ultimo film, qualcuno abbia deciso di tentare nuovamente l’impresa. Il tentativo può considerarsi riuscito solo in parte. Il cast è di prim’ordine e rappresentata la vera forza della pellicola, nella quale spicca una Helena Bonham Carter a metà tra la follia di Mrs. Lovett di Sweeny Todd e quella di Bellatrix Lestrange della saga di Harry Potter, vestita come La sposa cadavere, che interpreta una tipologia di personaggio non nuovo nella sua filmografia ma pur sempre efficacie.
La scenografia e i costumi sono molto belli, così come le musiche, risulta tutto perfettamente orchestrato ma il risultato finale lascia l’impressione di una prodotto confezionato perfettamente ed esteticamente riuscito ma con un contenuto vuoto. Grandi Speranze offre poche vere emozioni, è a tratti noioso e propone a volte dialoghi un po’ banali e troppo spesso falsamente enfatici.