![Die Hard - Un buon giorno per morire](https://www.movietele.it/wp-content/uploads/2013/02/die-hard-un-buon-giorno-per-morire-832.jpg)
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Recensione Die Hard – Un buon giorno per morire
Recensione del film Die Hard - Un buon giorno per morire di John Moore, quinto capitolo della saga Die Hard con protagonista Bruce Willis nei panni del poliziotto John McClane. Film imperdibile per gli appassionati della saga.
di Matilde Capozio / 12.02.2013 Voto: 5/10
Sono passati 25 anni da quando Bruce Willis vestì per la prima volta i panni del poliziotto John McClane in Die Hard-Trappola di cristallo, che segnò la definitiva consacrazione dell’attore americano e anche la sua predilezione per i ruoli da duro in film d’azione. Con un immenso successo internazionale, sia di pubblico che di critica, incluse quattro nomination agli Oscar, il film segnò l’avvio di un fortunato franchise, di cui Die Hard – Un buon giorno per morire è il quinto capitolo, diretto da John Moore, che arriva in sala a sei anni dal precedente, Die Hard- Vivere o morire.
Basato per la prima volta su una sceneggiatura originale, il film introduce nella saga il personaggio di Jack, figlio di John McClane. Il ragazzo si trova in Russia, dove è stato arrestato per aver sparato a un uomo in un locale, e rischia una dura condanna. Da bravo papà, nonostante si capisca che il rapporto tra lui e il figlio sia da tempo deteriorato, John si reca in Russia per aiutare Jack. Malgrado il divertente incontro iniziale con un simpatico tassista che si diverte a cantare le canzoni americane, appare subito chiaro che non sarà una vacanza per il vecchio poliziotto. Si scopre infatti che il figlio sta prendendo parte a un piano che coinvolge anche i servizi segreti americani, con lo scopo di trovare un file che conterrebbe prove necessarie all’incriminazione di un potente criminale. Anche se Jack è inizialmente riluttare a collaborare con un padre che vede ormai come un estraneo, in un clima di doppio e triplo gioco, dove non si sa più di chi ci si può fidare, il ragazzo è costretto ad accettare l’aiuto del genitore, subito pronto a imbracciare nuovamente il mitra.
Dopo gli hacker informatici dell’episodio precedente, i cattivi in Un buon giorno per morire sono i russi, il nemico per eccellenza nel filone hollywoodiano del genere action; siamo nell’epoca del cambiamento per gli Stati Uniti, come ricorda la foto di Barack Obama che campeggia sulla parete di una stanza, ma l’americano in viaggio nell’Europa dell’est si trova ancora di fronte alla devastazione di Chernobyl, resti di una tragedia che il governo tentò di insabbiare, come ci viene ricordato. Ma la denuncia politica rimane in superficie in questo thriller dove ciò che conta sono ovviamente i combattimenti, le esplosioni e tutto il repertorio.
Bruce Willis, che porta impresse sul suo volto, sempre più segnato, le fatiche e le imprese del suo personaggio più famoso, passa qui idealmente il testimone al figlio, interpretato dal giovane attore australiano Jai Courtney, che dopo essere apparso recentemente anche in Jack Reacher al fianco di Tom Cruise, si candida a diventare uno dei nuovi volti del cinema d’azione. Nel ruolo del russo Yuri Komarov ritroviamo invece l’attore tedesco Sebastian Koch, salito alla ribalta internazionale come protagonista del film Le vite degli altri.
Qualche battuta riuscita e alcune scene di inseguimento, in particolare quella con Bruce Willis alla guida di un camion, non bastano purtroppo a riscattare del tutto una trama non particolarmente ricca di spunti, che non riesce a mantenere serrata la suspense e tenta di giocare la carta del sentimento con la rappacificazione tra padre e figlio. Die Hard – Un buon giorno per morire è imperdibile solo per gli appassionati della saga.