Cose Nostre - Malavita
Cose Nostre - Malavita

Recensione: Cose nostre – Malavita


Robert De Niro e la malavita sono un felice connubio, al cinema, e Cose Nostre - Malavita di Luc Besson lo conferma: un omaggio ai gangster movie ben riuscito.
Voto: 6/10

Robert De Niro e malavita: un felice connubio, ovviamente solo a livello cinematografico, come è stato più volte attestato in pellicole che hanno fatto la storia del cinema e non solo. Non è quindi un caso che sia lui il protagonista di Cose Nostre – Malavita, action comedy scritta e diretta da Luc Besson.

Il film vede protagonista la famiglia Manzoni, di cui è a capo Giovanni (De Niro), boss mafioso che, dopo aver testimoniato, entra nel programma di Protezione Testimoni ed è costretto a vivere in incognito con la propria famiglia, la moglie Maggie (Michelle Pfeiffer) e i figli adolescenti Belle (Dianna Agron) e Warren (John D'Leo). Dopo vari trasferimenti, i quattro, con il falso nome di famiglia Blake, arrivano in un piccolo paesino della Normandia, in cui, sotto l'attenta vigilanza dell'agente Stansfield (Tommy Lee Jones), incaricato di proteggerli, dovranno fare il possibile per non destare sospetti e vivere in armonia con gli abitanti della cittadina. Osserviamo così i tragicomici tentativi della famiglia Manzoni-Blake per integrarsi nella comunità e cercare di condurre una vita normale. Nel frattempo, però, i vecchi compari mafiosi del boss pentito sono sulle sue tracce per scovarlo e vendicare il suo tradimento.

La storia è tratta dal romanzo Malavita dello scrittore francese, di origini italiane, Tonino Benacquista (ed. Ponte alle Grazie); e, nell'eclettica filmografia del francese Luc Besson, rimanda soprattutto a quel filone in bilico tra azione e commedia a cui si dedica, da anni, come produttore e sceneggiatore; avrebbe dovuto essere così anche per questo film, finché, su richiesta di De Niro stesso, Besson ha deciso di subentrare anche come regista.

Lo humour del film deriva soprattutto dal mostrare la fatica di una famiglia così singolare nell'adattarsi a una vita forse meno rischiosa, ma sicuramente più anonima e incolore, e come, presto o tardi, le vecchie abitudini di chi è abituato a ottenere ciò che vuole, con qualsiasi mezzo, non tardino a riemergere.

Cose nostre – Malavita vuole anche essere un omaggio ai gangster movie, tanto più che ha avuto la benedizione del re del genere Martin Scorsese, divenuto produttore esecutivo del film, che strizza l'occhio più volte ai suoi capolavori (divertente la sequenza in cui si cita Quei bravi ragazzi).

Con questi personaggi, che di italiano, a parte un attaccamento alla pasta e all'olio d'oliva, hanno ben poco, il vero scontro culturale è quello tra francesi e americani, con gli abitanti della pittoresca cittadina francese sempre pronti a criticare l'alimentazione yankee, mentre i newyorchesi lamentano l'assenza del burro di noccioline, e hanno come unico riferimento storico lo sbarco in Normandia.

La coppia De Niro-Pfeiffer si diverte a conferire autoironia ai personaggi con un'interpretazione sopra le righe, anche se questo forse non piacerà a chi auspica sempre il ritorno di Robert De Niro a parti in film più intensi e drammatici. Il resto del cast è funzionale ai propri ruoli, il burbero agente di Tommy Lee Jones, il giovane e astuto John D'Leo, e Dianna Agron, che torna sui banchi di scuola, come per il suo ruolo più famoso, la cheerleader Quinn Fabray del cult tv Glee.

Tra omaggio e parodia, il film scorre via veloce, alternando momenti comici a scene da action movie più fracassone, per una serata di pura evasione.

Valutazione di Matilde Capozio: 6 su 10
Cose nostre – Malavita
Impostazioni privacy