Recensione Cani Sciolti
Cani Sciolti vede Mark Wahlberg e Denzel Washington in un film sull'amicizia-conflitto tra due uomini poliziotto di genere ben fatto che intrattiene e diverte senza troppe pretese.
di Erika Pomella / 21.10.2013 Voto: 7/10
Scelto come film d'apertura del festival di Locarno 2013 e tratto dalla graphic novel firmata Steven Grant, Cani Sciolti è il secondo film che vede il regista islandese Baltasar Kormákur lavorare al fianco dell'attore Mark Wahlberg, con il quale aveva già lavorato in Contraband. Dopo aver ricevuto numerosi premi e consensi in patria con i suoi primi film – in particolar modo 101 Reykjavik – Baltasar Kormákur è, in qualche modo, passato "al lato oscuro", quello cioè di Hollywood e delle grandi e roboanti produzioni, che hanno portato la critica a prendere le distanze dal suo lavoro e quasi ad additarlo come traditore della propria vena artistica.
Cani Sciolti rientra in questa nuova lettura del cinema da parte del regista islandese. Si tratta di un vero e proprio buddy cop movie, una pellicola, cioè, incentrato sull'amicizia/conflitto tra due uomini, entrambi di provenienza polizesca. Sì perchè Bobby Trench (Mark Wahlberg) e Marcus Stigman (Denzel Washington) lavorano entrambi per delle agenzie governative: il primo è un agente della DEA, il secondo un membro dell'Intelligence della Marina. Entrambi lavorano, sotto copertura, all'interno di una gang di spacciatori e trafficanti di droga. Nessuno dei due conosceva la vera identità dell'altro, motivo per cui entrambi guardano con sospetto all'altro. Quando però i due vengono coinvolti in una rapina finita male e si trovano "licenziati" dai propri datori di lavoro, saranno costretti a fare squadra, usando tutti i trucchi che hanno imparato quando erano in incognito per sfuggire a chi li vuole sbattere in prigione o, peggio ancora, in una cassa.
Film onesto, che non avanza pretese maggiori di quanto può realmente offrire, Cani Sciolti si basa soprattutto sulla buona chimica goliardica e virile che si viene a instaurare tra i due protagonisti, veri motori trainanti dell'intera pellicola. I dialoghi tra i due, a cui fanno eco le roboanti esplosioni e gli spettacolari inseguimenti in macchina, oscillano tra il brillante e il concitato. Mark Wahlberg, in particolare, con t-shirt bianche ad esaltarne l'aitante forma fisica, gomma da masticare perennemente in bocca e occhietto seducente sempre pronto in direzione della macchina da presa, si cala alla perfezione nei panni di un virile sciupafemmine estremamente convinto di se e che affascina il pubblico nell'arco di un paio di battute. Bello e spiritoso, Bobby Tranch rappresenta l'alter ego di Marcus, che invece appare più con i piedi per terra e meno esibizionista. Ma quando i due cominciano a far sul serio, sullo schermo scatta una scintilla che diverte il pubblico e lo porta sin dentro la diegesi.
Film di genere intelligentemente scritto da Blake Masters, 2 Guns è un prodotto filmico di genere ben girato, che risponde alla necessità primordiale di una pellicola di questa natura: intrattenere e divertire. Sullo sfondo paesaggistico di un mondo che sembra essere spuntato fuori dalla vecchia tradizione western, il film di Baltasar Kormákur non entrerà di certo negli annali della cinematografia mondiale, ma ha abbastanza dignità e professione per essere goduto da chi ha pagato il biglietto.