Recensione: Attacco al potere
Recensione del film Attacco al potere, thriller di Antoine Fuqua con Morgan Freeman, Gerard Butler: il tema del terrorismo nordcoreano, pur attuale, affrontato in modo poco originale; cast non sfruttato al meglio.
di Giorgia Tropiano / 12.04.2013 Voto: 4/10
Attacco al potere – Olympus Has Fallen è il nuovo film del regista Antoine Fuqua, diventato famoso dopo il grande successo del suo film Training Day. La pellicola vede protagonisti l'accoppiata Gerard Butler (anche in veste di produttore) – Aaron Eckhart e si circonda di comprimari importanti come il premio Oscar Melissa Leo e il premio Oscar Morgan Freeman. La sceneggiatura originale è realizzata dagli esordienti Chreighton Rothenberger e Katrin Benedikt.
Un gruppo di terroristi nordcoreani super addestrati e organizzati attacca direttamente la Casa Bianca e prende in ostaggio il Presidente degli Stati Uniti (Aaron Eckhart) e il suo entourage. Vogliono attaccare la nazione dall'interno e farla cadere utilizzando le loro stesse armi. L'ex responsabile della sicurezza del Presidente, Mike Banning (Gerard Butler), riesce ad entrare nell'edificio e ben presto diventa l'unica speranza di salvezza non solo del Presidente stesso ma dell'intera nazione. Si mette così al servizio del Pentagono, con i quali è in contatto, per aiutarli a sventare l'attacco terroristico. Contemporaneamente deve trovare il figlio del Presidente che si è nascosto all'interno della Casa Bianca e metterlo al sicuro.
Se non fosse una cosa così terribile potrebbe quasi sembrare che le recenti dichiarazioni da parte del governo nordcoreano su un possibile attacco nucleare nei confronti degli Stati Uniti siano state una strategia di marketing da parte della produzione di Attacco al potere. Mai periodo fu migliore per l'uscita di un film nelle sale. Una pellicola che parla di un'invasione della Casa Bianca da parte di un gruppo di terroristi coreani che hanno come scopo ultimo quello di distruggere l'intera nazione con l'arma del nucleare attira in sala molto pubblico in questo periodo, questo è sicuro.
Molto probabilmente l'involontario inasprimento dei già difficili rapporti tra i due paesi è stato un beneficio per un film che ha delle gravi pecche di sceneggiatura. Attacco al potere è un thriller politico come se ne vedono a centinaia, niente di nuovo o di sconvolgente, ma oltretutto da quando inizia l'attacco, la pellicola si trasforma involontariamente in un film comico. Tralasciando le assurdità delle situazioni, che fanno parte del genere di per sé, e alcune battute che sono presenti appositamente per smorzare la tensione (che in realtà non c'è quasi mai), per il resto del tempo non si fa altro che utilizzare battute che dovrebbero esaltare il pubblico ma che risultano ridicole e parlare per luoghi comuni e frasi fatte. È un peccato perché il cast importante poteva essere sfruttato meglio e l'idea di base di ambientare l'intero attacco all'interno della Casa Bianca poteva essere interessante.