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Recensione Acciaio di Stefano Mordini

Recensione del film Acciaio di Stefano Mordini tratto dall'omonimo romanzo di Silvia Avallone, con Michele Riondino, Vittoria Puccini e le giovani esordienti Anna Bellezza e Matilde Giannini. Acciaio è una pellicola schietta e sincera, girata in modo semplice e diretto.

Acciaio è il nuovo film di Stefano Mordini, regista toscano attivo nel campo del documentario, il quale ottiene un buon successo nel 2005 grazie al suo primo lungometraggio Provincia meccanica, in concorso al 55esimo Festival di Berlino, che riceve tre candidature ai David di Donatello e due ai Nastri d’argento. Questo è il suo secondo lungometraggio ed è tratto dall’omonimo romanzo di Silvia Avallone, con Michele Riondino, Vittoria Puccini e le giovani esordienti Anna Bellezza e Matilde Giannini.

Il film mostra lo scorrere della vita di un gruppo di persone nella periferia operaia, focalizzandosi sulla forte amicizia fra due giovani adolescenti Anna (Matilde Giannini) e Francesca (Anna Bellezza), legate da un rapporto unico e indissolubile. La prima vive con la madre e il fratello Alessio (Michele Riondino), operaio onesto che deve mantenere la propria famiglia perché il padre è sempre assente. La seconda vive con la madre e il padre autoritario e forse violento. Entrambe trovano la forza di sperare in un futuro migliore e di sognare una vita felice aiutandosi e sostenendosi l’un l’altra. Da sfondo alla storia c’è una città operaia cruda e violenta, con le sue acciaierie sempre a lavoro.

Acciaio racconta molte cose. Ci parla della difficile vita dei giovani di periferia che sognano per se stessi una vita migliore, ma che spesso sono obbligati a dover rinunciare a tanti progetti per poter tirare avanti e così finiscono, appena diciottenni, in fabbrica, lavorando tutto il giorno per pochi soldi. Racconta di come è dura per delle ragazze, forse ancora bambine, quella vita che le costringe a crescere troppo in fretta e a comportarsi in modo sbagliato. Ma ci racconta anche come, in questi casi, i legami affettivi che si creano sono molto più forti e veritieri, profondi. Tutto ciò lo fa mostrando la fabbrica, che non solo fa da sfondo al film ma è l’essenza del film stesso, la vera protagonista.

Acciaio è una pellicola schietta e sincera, girata in modo semplice e diretto, in questo modo arriva subito al cuore dello spettatore che si affeziona alle vicende dei protagonisti e ai loro esiti. Le due giovani esordienti sono molto brave nonostante non abbiano nessuna esperienza nel campo cinematografico, anzi, a volte, come in questo caso può essere una un fattore positivo proprio perché appare sin da subito la loro naturalezza e freschezza. Molto bravo anche Michele Riondino, il quale conferma il suo talento sempre più in ascesa negli ultimi anni.

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