Qualche nuvola
Qualche nuvola

Qualche nuvola – la recensione


Recensione del film Qualche nuvola (2011) diretto da Saverio Di Biagio e con protagonisti Michele Alhaique, Greta Scarano, Aylin Prandi, Giorgio Colangeli, Michele Riondino, Elio Germano.
Voto: 7/10

Qualche nuvola è l’esordio alla regia di Saverio Di Biagio, che firma anche la sceneggiatura, dopo tanti anni di gavetta come aiuto regista e come documentarista. Il film riesce ad essere realizzato nel 2010, dopo essere andato incontro a tanti problemi (la sceneggiatura risale addirittura al 2004), e viene presentato per la prima volta alla scorsa edizione della Mostra Cinematografica di Venezia in concorso nella sezione Controcampo italiano. Fra i produttori della pellicola troviamo anche Valerio Mastrandrea, una nuova veste per l’attore romano.

Alla periferia di Roma vive Diego (Michele Alhaique), ragazzo semplice, che lavora come muratore ed è fidanzato da dieci anni con la fidanzatina del liceo, Cinzia (Greta Scarano). La sua vita sembra essere già decisa: sposerà la ragazza di sempre con la quale metterà su famiglia e condurrà una vita modesta ma tranquilla in un appartamento nello stesso palazzo dei genitori e dei suoceri. Un giorno però Diego incontra casualmente Viola (Aylin Prandi), ragazza della Roma benestante, che vive al centro della città e conduce un tipo di vita completamente diversa da lui. Quell’incontro metterà in crisi tutto ciò in cui crede e farà nascere in lui molti interrogativi su cosa sia giusto fare o cosa invece lui voglia fare.

Qualche nuvola è un film onesto e semplice che vuole raccontare la vita di giovani ragazzi che vivono la periferia di una grande città come Roma, che spesso vista da fuori appare come la città eterna da cartolina ma in realtà ha tante sfaccettature e una di queste è la vita della borgata, come del resto in tutte le realtà cittadine così grandi. Ed è poi la realtà dove vive la gente comune, quella dei lavoratori, delle persone umili, che si accontentano di poco. È di questo che parla il film, ed è anche il suo merito. Perché quando si pensa di raccontare la periferia spesso si tende a virare verso lo spaccio, la delinquenza, il bullismo e sempre meno si parla delle persone per bene e oneste. Dietro a questo sfondo prende piede la storia d’amore tra i due protagonisti promessi sposi da una vita e le pressioni che un passo del genere può comportare su un ragazzo che all’improvviso si sente ingabbiato da ragazza, amici e parenti e vede in Viola una novità, un raggio di luce, uno spiraglio d’aria per respirare un po’.

L’aspetto migliore della sceneggiatura, al di là della storia che a tratti ha delle cadute, è la caratterizzazione dei personaggi, sono tutti ben scritti e con delle peculiarità ben precise, ognuno di loro ha il pregio di apparire molto umano e vero, una volta usciti dalla sala ti sembra quasi di conoscerli, come se fossero tuoi amici e questo non è facile da trovare in un film.

Gli attori sono tutti molto bravi, un plauso particolare va fatto a due attori che con i loro personaggi estremamente ironici catturano subito l’attenzione dello spettatore. Uno è Michele Riondino, nell’inedito ruolo di un prete e l’altro è Primo Reggiani, il migliore amico di Diego, che porta allegria e solarità ogni volta che viene inquadrato.

Valutazione di Giorgia Tropiano: 7 su 10
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