Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, la recensione della serie Disney+

Sebbene l’attesa sia stata estremamente lunga, finalmente su Disney+ ha debuttato Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo serie tv tratta dall’omonima saga letteraria firmata da Rick Riordan che ha ancora un seguito estremamente vasto.

Di cosa parla Percy Jackson?

Perseus “Percy” Jackson (Walker Scobell) è un ragazzino di dodici anni che non ha affatto una vita semplice. Con problemi di dislessia e di deficit dell’attenzione, il ragazzino è anche preda dei bulli della sua scuola, che non vedono l’ora di farsi su un coetaneo che sembra più fragile. L’unico suo vero amico è Grover (Aryan Simhadri), che condivide con Percy il fatto di essere un emarginato. Un giorno, durante una gita al MET di New York, però, Percy vede qualcosa che lo lascia basito e da quel momento in poi la sua vita cambia. Sua madre (Virginia Kull) lo porta in lungo viaggio che ha lo scopo di svelare la verità al ragazzino, ma prima che questo possa avvenire i due vengono raggiunti da Grover. Percy scopre di essere dunque un mezzosangue, un semidio, e scopre che c’è un posto per lui al Campo Mezzosangue, dove ci sono altri ragazzi simili a lui. Inseguito da mostri e con una tragedia che lo colpisce in modo inaspettato, Percy decide di cominciare la sua vita al campo, dove conosce anche Annabeth (Leah Sava Jeffries) e Luke (Charlie Bushnell). Quando Percy viene accusato da Zeus di aver rubato la sua sacra folgore, il ragazzo non ha altra scelta se non partire per un viaggio pieno di avventure per scoprire chi è il vero ladro di fulmini (sottotitolo del primo romanzo).

Una serie che non delude

Come si diceva in apertura, c’era molta attesa intorno all’uscita di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, proprio perché la serie tv nasceva da una saga letteraria altrettanto amata, che ha creato un vero e proprio “fandom” che, forse, non ha ancora superato il lutto dopo il naufragio del progetto cinematografico dopo i film Percy Jackson e il ladro di fulmini e Percy Jackson e il mare di mostri. Ed è proprio a questi spettatori che la serie disponibile coi primi episodi su Disney+ è rivolta. Sebbene l’obiettivo sia, naturalmente, arrivare a un bacino di utenza il più esteso possibile, i produttori sapevano che il vero target erano proprio i fan della saga, che stavano aspettando al varco l’ennesima trasposizione di quello che probabilmente è la loro saga preferita.

E questa scelta di mercato, se la vogliamo chiamare così, si evince dalla precisione con cui è stata realizzata questa trasposizione. Al di là di piccoli cambiamenti che sono strettamente necessari quando si passa da un media a un altro – per cui ciò che funziona in un libro non è detto che sia applicabile anche sul grande schermo – Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è davvero fedelissimo all’opera di partenza, di cui segue quasi pedissequamente le tappe e le svolte narrative. Per molti, dunque, vedere Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è un tornare a casa, riprovare le stesse emozioni dell’infanzia. Quindi da una parte Disney+ realizza una serie per i più piccoli che si possono divertire a seguire le avventure del protagonista in un mondo mitologico. Dall’altro, però, la casa di produzione e distribuzione si è assicurata di far leva anche sugli spettatori più adulti, giocando l’ormai onnipresente carta della nostalgia. Il che si dimostrerà senza dubbio una scelta di marketing sensata, che darà i suoi frutti.

Ma al di là della sua aderenza o meno al libro da cui prende ispirazione, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo è una serie – di cui grazie a Disney+ abbiamo potuto vedere in anteprima i primi 4 episodi – è una serie tutto sommato godibile. Non aspira di certo a diventare il titolo dell’anno o del 2024 e non ha chissà quali pretese artistiche o narrative. Ma è un perfetto scacciapensieri che permette di passare una bella serata davanti a un prodotto ben confezionato e ben interpretato, con personaggi pre-adolescenti che, finalmente, vengono interpretati da chi è loro vicino per età. Promosso.