Prima parte dell'atteso film di Lars von Trier, Nymphomaniac è tutt'altro che un porno. E' un opera complessa e coraggiosa, a tratti compiaciuta e provocatoria ma in pieno stile von Trier.
Nymphomaniac è la nuova pellicola di Lars von Trier, uno dei registi più discussi e anche criticati della storia del cinema per diverse ragioni e per tante altre anche uno dei più significativi e importanti. È un film tanto atteso quanto pronto a fare scandalo per gli argomenti trattati e le forti immagini a sfondo sessuale che lo compongono. Dopo la sua presentazione al Festival di Berlino, non tutti credevano che la pellicola ce l'avrebbe fatta ad arrivare nel sale quasi ovunque, eppure, dopo alcuni tagli e una versione più corta, non realizzata dal regista ma da lui approvata, si è raggiunto un compromesso in modo che tutti possano avere la possibilità di guardare il suo nuovo lavoro.
L'opera di von Trier in alcuni paesi, come in Italia, è stata divisa in due volumi per un totale di otto capitoli, i quali usciranno separatamente con qualche settimana di ritardo l'uno dall'altro. In precedenza verrà distribuita la versione tagliata, della durata complessiva tra i due volumi di circa quattro ore. Più avanti, nella seconda metà del 2014, uscirà nelle sale la versione uncut di circa cinque ore e trenta, ma non si sa ancora quanta distribuzione avrà. La pellicola si avvale di un ricco cast che vede Charlotte Gainsbourg come protagonista e Joe Stacy Martin nella sua versione giovane, Shia LaBeouf, Stellan Skarsgard, Jamie Bell, Uma Thurman, Willem Dafoe, Christian Slater.
Il film racconta la storia di Joe (Charlotte Gainsbourg) una ninfomane, per sua stessa ammissione. Dall'infanzia fino all'età matura vengono narrati gli episodi più importanti, alcuni drammatici altri più divertenti, della sua folle vita e della sua incurabile dipendenza dal sesso. Una notte la donna viene trovata abbandonata sul ciglio della strada, dopo essere stata picchiata, da un uomo, Seligman (Stellan Skarsgard). Con infinita gentilezza, l'uomo la porta a casa con sé e si prende cura di lei. Joe inizia ad aprirsi e, dopo aver parlato un po', la donna confessa a Seligman di essere stata una brutta e cattiva persona, così l'uomo, che non crede a quella possibilità, le chiede di raccontargli la sua storia per avere un quadro più chiaro e poter giudicare lui stesso se è vero ciò che afferma. Joe inizia il suo racconto e lo divide in otto capitoli.
Erano tutti pronti a gridare allo scandalo, tutti pronti ad additare l'autore danese per essersi dato al porno, come sempre le polemiche prima di un suo film, soprattutto se tratta argomenti del genere, non mancano, e Lars è il primo ad incrementarle. Perché lui negli scandali ci sguazza, è nelle critiche e nelle discussioni che trova la sua forza, e poi, parliamoci chiaro, tutto questo polverone non ha fatto altro che portare altissima pubblicità alla pellicola, grandissima attesa ed è anche grazie a ciò che possiamo avere la fortuna di vedereNymphomaniac nelle sale, questo Lars lo sapeva bene. Si perché poi, come spesso accade in questi casi, lo scandalo, la preoccupazione e la paura che il film fosse solo un modo velato e nascosto per poter realizzare un film porno non esistono, o almeno è così per il primo volume della pellicola. Il sesso c'è, si vede, così come si vedono primi piani di genitali, di fellatio, di amplessi ecc. ma il film non è questo. Si parla di altro, si parla di una malattia, di un ossessione, una dipendenza ma anche di un'infanzia sofferta, di rapporto paterno bello e di uno materno mancante, di dolore, di amore, di amicizia.
Tutto ciò in pieno stile von Trier, fatto di immagini spesso ironiche, spesso provocatorie, di assonanze visive e uditive, di un utilizzo di musica classica pura su immagini forti e sporche, intervallata da musica metal (del gruppo tedesco Rammstein) che accompagna immagini poetiche. Di sperimentazione su vari punti di vista, spesso anche eccessivamente manieristiche e compiaciute, ma in modo diverso non sarebbe Lars von trier, e dopotutto in un film del genere ci sta più che bene. Non è un capolavoro, ha dei momenti di calo ma nel complesso è un buon lavoro, serve però vedere anche il secondo volume per poter dare un'opinione più completa.
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