Men è un horror con sfumature fantascientifiche che inizia molto bene ma cade poi nel finale, dove le immagini troppo visivamente esplicite e ripetitive fanno perdere mordente al film.
Men è il nuovo film di Alex Garland, regista di Ex Machina e Annientamento, il quale questa volta affronta una storia molto più virata al genere horror, anche se elementi di fantascianza, campo in cui il regista e sceneggiatore britannico è specializzato, non mancano. Nel cast troviamo Jessie Buckley (La figlia oscura, Sto pensando di finirla qui), Rory Kinnear (la bravissima Creatura di Penny Dreadful) e Paapa Essiedu (Assassinio sull'Orient Express).
Dopo il suicidio del marito James (Paapa Essiedu), Harper (Jessie Burckley) decide di trascorrere una vacanza da sola in un cottage situato all'interno di un piccolo villaggio nella campagna inglese. La donna ha bisogno di tranquillità e di tempo per se stessa e per poter affrontare il lutto ma soprattutto il senso di colpa che la attanaglia dalla morte del marito. L'uomo ha minacciato di togliersi la vita proprio dopo un litigio con la moglie, scaturito in conseguenza alla comunicazione della donna di volere il divorzio. Ma la vacanza che Harper pensava di fare si rivelerà ben presto un vero e proprio incubo, perchè il tranquillo paesino non è poi così tranquillo ed è popolato da uomini (da qui il titolo del film) che si rivelano essere ben presto molto diversi da quello che mostrano.
Alex Garland in Men ci racconta, attraverso un viaggio allucinatorio e metaforico, il percorso di elaborazione di un lutto e di accettazione e risoluzione di un senso di colpa che attanagliava la vita della protagonista fin dalla morte del marito, dovuta apparentemente ad un suicidio ma sulla quale c'è un mistero di fondo. Il regista e sceneggiatore narra tutto ciò con un stile teso e molto giocato sull'aspetto visivo, con una scenografia molto curata sotto questo aspetto che aiuta a creare un ambiente claustofobio e inquietante. Con un ritmo che inizia molto lento e si prende i propri tempi, che ci aiuta ad entrare nella storia e in empatia con la protagonista, fino ad aumentare e a diventare molto serrato nell'escalation finale.
Queste non sono però le uniche tematiche affrontate nel film. Si parla anche molto di tossicità maschile e predominanza di una società patriarcale, dalla quale la donna tenta prima di fuggire ma che deve poi inesorabilmente affrontare se vuole uscirne viva ma soprattutto libera e il suo breve soggiorno nel paesino è esattamente lo specchio di quello che ha affrontato nella sua vita personale con il marito. Garland riesce a rendere tutto ciò molto bene e il film è costruito egregiamente sia dal punto di vista visivo che narrativo, peccato che nell'ultima parte la pellicola viri troppo verso la fantascienza (il regista non riesce a trattenersi) e tutta la sequenza finale appaia troppo assurda e sopra le righe. Se il film si fosse attenuto alla sua prima parte e a quella tensione senza essere così visivamente esplicita sarebbe stato un finale più appropriato.
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