Martin Eden, la recensione [Venezia76]
In concorso alla 76esima mostra del cinema di Venezia, Martin Eden di Pietro Marcello è la trasposizione cinematografica del romanzo di Jack London, un'opera intensa che attraversa gli avvenimenti del '900. Nei panni di Martin Eden troviamo l'impeccabile Luca Marinelli.
di redazione / 06.09.2019 Voto: 9/10
Martin Eden (Luca Marinelli) è un marinaio analfabeta, vive a Napoli e si guadagna da vivere alla giornata. Un giorno, dopo aver trascorso la notte al porto con una giovane donna, al suo risveglio salva Arturo da un pestaggio non sapendo che quest'ultimo appartenga a una famiglia dell'alta borghesia napoletana. Il giovane Arturo per ringraziare Martin del salvataggio, decide di invitarlo nella dimora familiare. È proprio in questa occasione che Martin conosce Elena (Jessica Cressy), la sorella di Arturo. La ragazza è colta, raffinata, ricca, insomma, è tutto ciò che, un uomo come Martin, possa desiderare. Tra i due scocca la scintilla, ma una serie di ostacoli, in primis la famiglia della ragazza, impediscono la loro unione.
Nella costruzione del loro rapporto, Elena, diventa per Martin un'ossessione e, al tempo stesso, il simbolo dello status sociale a cui il ragazzo aspira. Martin comincia a studiare la grammatica e a divorare libri. Affrontando gli ostacoli della propria umile origine insegue il sogno di diventare uno scrittore. Anche grazie all'influenza dell'amico intellettuale Russ Brissenden, si avvicina ai circoli socialisti, motivo per cui entrerà ancor più in conflitto con la famiglia della sua amata Elena e che lo porterà poi ad allontanarsi definitivamente da lei.
Trascorrono degli anni e Martin Eden riesce a realizzare il suo sogno: diventare uno scrittore acclamato. Nonostante il successo, però, l'insoddisfazione e l'inadeguatezza rincorrono il ragazzo che, ormai, ha perduto la voglia di vivere. Le lotte politiche, le discussioni con il pubblico, le richieste degli editori, hanno trasformato Martin, motivo per cui lui stesso e le persone che gli sono accanto non lo riconoscono più. La spensieratezza di quello che un tempo era un giovane marinaio affamato di conoscenza sembra essere solo un lontano ricordo.
Martin Eden è un'opera del regista Pietro Marcello, in concorso alla 76esima edizione della mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Marcello è riuscito a realizzare un'originale trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Jack London, pubblicato nel 1909.
Il Martin Eden di Pietro Marcello attraversa gli avvenimenti del '900 libero da coordinate temporali, accompagnato dalla decisione di trasferire il territorio d'ambientazione della storia, dalla California (Oakland) di Jack London all'Italia, precisamente nel capoluogo campano, Napoli.
Martin Eden racconta la storia di un autodidatta formatosi attraverso le sue esperienze di vita, è un racconto di emancipazione, di cambiamento. Marcello super a pieni voti una delle prove più insidiose del cinema, ovvero realizzare un film tratto da un romanzo classico. Il regista decide di dare il via alla narrazione con un evento casuale della vita del protagonista per poi tornare indietro e iniziare a raccontare la storia del protagonista.
La narrazione è continuamente interrotta da materiali di repertorio, documenti del passato che, nonostante non siano strettamente legati al film, fanno da collante agli eventi e rievocano un immaginario di un'epoca ben specifica.
Marcello (che proviene dal cinema documentario) si fa portatore di innovazione tendendo ad allontanare quanto più possibile le tecniche di ricostruzione filmica puramente di finzione. Ciò lo dimostra la sua forte capacità di fondere riprese ed immagini provenienti da stili, qualità e formati differenti; anche la scelta di girare il film in pellicola 16mm conferisce alle immagini un tono nostalgico che adatta perfettamente al contesto raccontato.
Una menzione speciale va sicuramente al protagonista Luca Marinelli, il quale è riuscito a dare profondità al personaggio senza mai risultare ostentato. Marinelli è riuscito ad intercettare il carattere di Martin Eden, le sue fragilità, il suo individualismo e il suo smisurato amore per la letteratura.
Non c'è alcun difetto nell'interpretazione di Marinelli, ogni dettaglio è al proprio posto, dalla lingua napoletana che, come spesso accade, non risulta mai imitata in maniera goffa, alla costruzione dell'identità del personaggio stesso.
La fotografia, la colonna sonora e i momenti di vita popolare riescono a trasmettere allo spettatore una serie di emozioni che, a dispetto della durata del film (129 minuti), riescono a mantenere vivo l'interesse senza subire cali di attenzione. Ciò è permesso anche grazie al resto del cast che riesce a rientrare alla perfezione nel contesto della storia, a partire da Carlo Cecchi, il quale interpreta Russ Brissenden, il fidato amico di Martin, a Denise Sardisco che interpreta l'altra donna della vita di Martin.
Martin Eden è un film intenso che regala allo spettatore una visione differente ed originale di un romanzo classico e non pochi spunti di riflessione.
In attesa della premiazione della mostra del cinema di Venezia, il film, distribuito da 01 Distribution, è nelle sale dal 4 settembre. .