Mafia Mamma, recensione della crime comedy con Toni Collette e Monica Bellucci
Arriva in Italia direttamente su Prime Video 'Mafia Mamma', una commedia che gioca con gli stereotipi del filone gangster movie ambientata quasi interamente in Italia, con Toni Collette affiancata da una serie di interpreti del nostro Paese.
di Matilde Capozio / 22.10.2023 Voto: 5/10
Arriva da noi in anteprima su Prime Video, il 23 ottobre, la crime comedy, quasi interamente ambientata in Italia, Mafia Mamma: Kristin (Toni Collette) è una donna di mezza età che si ritrova ad affrontare un periodo complicato su tutti i fronti: suo figlio è appena partito per il college lasciandola con la sindrome del nido vuoto, ha scoperto in flagrante un tradimento del marito, e anche sul lavoro viene messa da parte in favore di colleghi uomini; è proprio in quel momento che riceve una telefonata dall’Italia, sua terra d’origine: una misteriosa donna di nome Bianca (Monica Bellucci) la informa che il nonno di Kristin è appena morto, e che dunque lei deve recarsi subito in Italia per partecipare al funerale e prendersi cura degli affari di famiglia. Convintasi a partire pregustando una vacanza a base di ottimo cibo e incontri focosi con uomini dal fascino mediterraneo, una volta giunta sul posto, invece, Kristin viene a sapere che i Balbano, la sua famiglia, sono in realtà un importante nome della mafia siciliana e che lei, in quanto erede più prossima, deve prendere il posto di suo nonno nella lotta contro il clan rivale. Così la protagonista si ritrova catapultata da una tranquilla esistenza nei sobborghi americani a capo di una famiglia criminale e, totalmente impreparata, dovrà affrontare una serie di imprese avventurose e pericolose, cercando allo stesso tempo di capire cosa vuole davvero da se stessa e dalla sua vita.
Una commedia d’azione che gioca con gli stereotipi del gangster movie
Mafia mamma è diretto dall’americana Catherine Hardwicke, la regista che dopo essersi fatta notare al debutto con l’indie Thirteen, ha anche trasformato il primo film della saga di Twilight in un blockbuster e fenomeno globale, prima di ritornare a progetti più piccoli e poco visti; qui ritrova nel cast Toni Collette, che aveva già diretto in Miss you already, per un film su cui invece non c’è una personale impronta registica e che, almeno sulla carta, sembra un progetto dalle ambizioni dichiaratamente più commerciali e leggere e che, come già il titolo potrebbe far presagire, dagli esiti decisamente pacchiani e sopra le righe.
Il film non è propriamente una parodia, ma una variazione sul tema dei crime movies in chiave comica, unita qui allo spunto della persona inconsapevole che finisce in un contesto a lei estraneo, con tutti gli equivoci ed errori che ne conseguono.
La trama dunque rispetta e ripropone tutti gli stereotipi del caso, tra cui tagliatelle fatte in casa, gelati, canzoni italiane d’epoca, scorci pittoreschi del Belpaese, e così via, con una storia che accumula sorprese, rivelazioni e tanta azione ma non riesce mai a sorprendere davvero, e quindi a coinvolgere e appassionare completamente lo spettatore.
Un cast internazionale tra nomi affermati e giovani emergenti
Toni Collette è un’attrice che è sempre interessante rivedere sullo schermo, anche se qui la sua è certamente un’interpretazione meno intensa e profonda rispetto ai suoi ruoli più riusciti (come la mamma del bambino ne Il sesto senso, per cui a suo tempo fu candidata all’Oscar), affiancata da una Monica Bellucci che in alcune scene, tra tubino in pizzo nero e tacchi, sembra uscita da uno degli spot d’alta moda, e gioca sul ruolo della femme fatale affidandosi alla sola presenza scenica, troppo algida per essere del tutto autoironica; nei ruoli secondari ci sono anche altri interpreti italiani, anch’essi in versione divertita e disimpegnata, tra cui Eduardo Scarpetta, Giuseppe Zeno, Giulio Corso e Alfonso Perugini, alla ricerca magari anche di qualche opportunità internazionale.
Mafia mamma è, in conclusione, un film che non offre nulla di nuovo o di memorabile, andando a ripescare in situazioni già viste e spesso fiacche, per una commedia adatta a una visione casalinga senza troppe pretese.