Lui è tornato, la recensione
Lui è tornato è un film che grazie ad una grande ironia ed una sarita politica pungente ed illuminante, riesce a far passare messaggi estremamente importanti, sui problemi della società moderna e sul potere, spesso negativo, dei media.
di redazione / 25.04.2016 Voto: 8/10
In una tranquilla giornata del 2014, Hitler (Oliver Masucci) si risveglia a Berlino avvolto in una nuvola di fumo, vicino ad uno studio televisivo. Rimasto decisamente confuso ed incredulo dall'accaduto, il Führer cercherà quindi in tutti i modi di adattarsi a questa nuova realtà, facendo così anche la conoscenza di un giornalista, Fabian (Fabian Busch), il quale lo renderà in breve tempo un vero e proprio acclamato fenomeno mediatico, ignaro del fatto che sia davvero Hitler la persona con cui ha a che fare.
Tratto dall'omonimo bestseller di Timur Vermes, Lui è tornato, è un film illuminante, che fa della satira politica il suo punto di forza e che con grande ed intelligente ironia cerca di far passare messaggi importanti, su come sia la società odierna e su come la storia continui, anche se non ce ne rendiamo conto, drammaticamente a ripetersi. Sono diverse le tematiche che vengono affrontate, ciò su cui viene posta maggiormente l'attenzione non è però unicamente il personaggio di Hitler in sé, ma è bensì il problema del potere dei media e dell'uso dannoso che oggi ne viene fatto. Ciò è percepibile molto chiaramente quando ci viene mostrato come il Führer, sebbene con un' iniziale incredulità e scetticismo, venga tranquillamente accettato da tutti, e non solo, divenga una vera e propria star televisiva e web, una figura da osannare, che grazie alle sue capacità di persuasione ed al potere mediatico riesce a risultare un personaggio positivo e per nulla negativo, facendo dimenticare alle persone chi è stato nel passato e tutto ciò che ha fatto. Tutti vedono quindi solo quello che i media gli fanno percepire, ignorando completamente tutto ciò che di pericoloso può scaturire da una situazione del genere, in un drammatico e agghiacciante ritorno al passato.
Grazie ad una sceneggiatura estremamente divertente e spassosa ma allo stesso tempo anche seria e profonda, il regista David Wnendt, con uno stile film-documentario, fa decisamente un ottimo lavoro nell'adattare il libro e raccontare una storia come questa. Gran parte del merito della riuscita dell'opera è però anche del cast, ed in particolare del protagonista Oliver Masucci, il quale riesce ad interpretare in modo eccellente il personaggio di Hitler, entrando perfettamente nella parte, soprattutto per quanto riguarda la gestualità e la fisicità del personaggio. Da menzionare positivamente sono anche gli elementi tecnici, in particolar modo la fotografia, che riesce a regalarci delle splendide visuali della città di Berlino e di tutti gli altri paesaggi della Germania che ci vengono mostrati.
Lui è tornato è quindi un film decisamente ben riuscito, che attraverso una grande ironia ed una pungente satira, riesce a far riflettere su molti problemi della società moderna che spesso vengono ignorati.