Logan - The Wolverine
Logan - The Wolverine

Logan – The Wolverine, Recensione


Logan - The Wolverine è forse il film più intimo e delicato di tutto l'universo di cui fa parte; una pellicola che si concentra sul proprio eroe, tratteggiandolo con le sfumature fosche del tramonto, della fine, dell'epilogo necessario per dar senso a tutta un'esistenza. E Hugh Jackman si getta a capofitto in questa avventura, dando al suo Wolverine una dimensione umana davvero toccante.
Voto: 8/10

E' passato del tempo: difficile enumerarli, ma gli anni trascorsi si riflettono nei capelli grigi di Logan che, invecchiato e indebolito, sembra quasi non essere più in grado di riconoscere se stesso nei panni di Wolverine, il mutante fatto di adamantio che aveva guidato gli X-Men in innumerevoli battaglie. Adesso Logan è un uomo stanco, che guarisce sempre con maggior fatica, che non ha piacere a passare tempo con altri esseri umani ed ha l'unico scopo di prendersi cura del suo ex mentore Charles Xavier, sempre più malato e debole, incapace quasi di gestire i suoi poteri mentali. Tutto cambia quando nella vita dell'ex eroe entrano Gabriela e Laura, che sono in fuga da un misterioso dottore che vuol appropriarsi della bambina che, stranamente, ha poteri molto simili a quelli di Wolverine …

Diciassette anni fa, quando la saga di X-Men arrivò nelle sale di tutto il mondo, non furono in pochi a storcere il naso all'idea che lo statuario attore australiano Hugh Jackman prestasse il proprio volto a Wolverine. Gli anni, come si diceva in apertura, sono però maturati e, ad oggi, è strano anche solo pensare all'ipotesi che ci sia un altro attore ad interpretare Logan. Tuttavia l'arrivo nelle sale di Logan- The Wolverine, per la regia di James Mangold non lasciava presagire nulla di buono; il regista, infatti, aveva già manovrato il destino di Wolverine nel pessimo Wolverine – L'immortale, una delle pellicole più brutte di tutto l'universo filmico dedicato ai mutanti. A spingere gli studios a dargli una seconda possibilità è stato Deadpool, film dedicato ai supereroi sui generis, che ha lasciato intravedere tutte le potenzialità che Mangold avrebbe potuto avere se lasciato a briglie sciolte.

Il risultato è stato proprio Logan – The Wolverine, un film stupendo come non se ne vedevano da anni in ambito di X-Men. Il regista, infatti, mette il proprio supereroe all'interno di una storia di redenzione e vendetta, in cui Logan dovrà fare pace con se stesso e con tutti i fantasmi che lo perseguitano, chiedendo perdono per i suoi sbagli e, soprattutto, cercando un modo per potersi perdonare di tutti gli errori compiuti negli anni che lo hanno portato anche a perdere persone molto importanti della sua vita. In questo senso, Mangol dirige un film sui supereroi che sembra richiamare moltissimo il western e il topos dell'uomo solitario, gettato contro un orizzonte ignoto e pericoloso, con tanto di damigella in pericolo da salvare da oscuri manigoldi spinti solo dal desiderio di potere e di ricchezza.

Logan – The Wolverine è forse il film più intimo e delicato di tutto l'universo di cui fa parte; una pellicola che si concentra sul proprio eroe, tratteggiandolo con le sfumature fosche del tramonto, della fine, dell'epilogo necessario per dar senso a tutta un'esistenza. E Hugh Jackman si getta a capofitto in questa avventura, dando al suo Wolverine una dimensione umana davvero toccante, che nei precedenti capitoli era stata solo accennata con pennellate veloci e imprecise. Qui, invece, si entra nel cuore del supereroe e, soprattutto, si impara a far amicizia con le ombre che si trascina dietro e che sembrano sempre troppo desiderose di avvilupparsi alle sue caviglie per farlo cadere a terra, sconfitto. Ma l'uomo di adamantio è un uomo che, volente o nolente, è stato creato per resistere: così, Logan, resiste. Attacco dopo attacco, ferita dopo ferita, riemerge dalle sue stesse ceneri, come il franchise a cui appartiene. Un franchise che, in questa pellicola, trova spazio anche in un facile espediente metanarrativo, quando cioè Wolverine si affaccia sul suo stesso volto dipinto nei fumetti degli X-Men, quasi il regista avesse voluto sottolineare proprio una divisione tra l'uomo e l'eroe, tra l'essere umano e il mutante creato in laboratorio. Il risultato è un film intenso, intelligente, un western supereroistico che rapisce il cuore.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
Logan – The Wolverine
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