Little Fires Everywhere, recensione della serie Tv con Reese Whiterspoon e Kerry Washington
È arrivato su Amazon Prime 'Little Fires Everywhere', miniserie in 8 episodi che racconta l'incontro e scontro tra due donne molto diverse, interpretate da Reese Whiterspoon e Kerry Washington
di Erika Pomella / 22.07.2020 Voto: 8/10
Tratto dall'omonimo romanzo di Celeste NG, Little Fires Everywhere è la serie, composta da 8 episodi, da poco arrivata (nella versione doppiata) su Amazon Prime Video. La serie è guidata da un cast decisamente stellare: a fare la parte del leone ci sono Reese Whiterspoon e Kerry Washington, a cui si aggiunge anche Joshua Jackson,diventato famoso al grande pubblico per il personaggio di Peacy in Dawson's Creek, che gli ha aperto le porte del mondo dello spettacolo, permettendogli di lavorare in molti prodotti interessanti, proprio come Little Fires Everywhere.
In una ridente cittadina americana, che sembra essere uscita da qualche romanzo, Elena (Whiterspoon) è un personaggio di spicco. Lavora nel giornale cittadino e la sua famiglia sembra essere un esempio di felicità. Ma non è tutto oro ciò che luccica: così mentre i figli maggiori sembrano seguire bene l'idea della madre di apparenza e serenità, la più piccola, Isabelle, ha un rapporto decisamente tempestoso con sua madre, con la quale non riesce a entrare in sintonia. Questo anche per paura di vedersi rifiutata. La vita della famiglia cambia quando in città arriva Mia (Washington), che affitta una casa proprio da Elena: Mia è un'artista ed è arrivata in città insieme a sua figlia Pearl (Lexi Underwood) che ben presto subisce il fascino della famiglia di Elena e della donna stessa, suscitando la gelosia di sua madre. La vita di queste quattro donne si intrecceranno in una vera e propria lotta di supremazia, che crescerà giorno dopo giorno, fino all'inevitabile scontro.
La trama di Little Fires Everywhere è una trama che non cerca di colpire lo spettatore attraverso grandi colpi di scena o slanci di originalità: alla base del racconto c'è lo scontro tra due donne diverse e, insieme, tra l'essere e l'apparire. Temi che sono stati trattati sul grande e sul piccolo schermo sin dall'inizio dei tempi e che quindi non rappresentano chissà quale novità. A catturare l'attenzione, infatti, è il modo in cui questa trama prende vita. Da una parte grazie alle interpretazioni dei protagonisti (a cui il doppiaggio non sempre rende onore), dall'altra grazie a dialoghi che sono studiati al minimo dettaglio per riuscire a far avanzare la storia ma anche accendere la curiosità di chi guarda, che ben presto si trova impossibilitato a spegnere la TV senza prima aver scoperto cosa si cela dietro la guerriglia tra due donne che rispondono a codici etici e morali molto diversi tra di loro, dove chi si sente una vittima è in realtà la carnefice e dove la carnefice non può far altro che cercare di mascherare le proprie fragilità.
Al di là del mero discorso di "intrattenimento", dove il ritmo apparentemente lento funziona più che altro come un incantesimo che ti avviluppa prima che tu abbia il tempo di renderti conto di quello che sta succedendo, Little Fires Everywhere si presenta interessante anche per le molte tematiche che affronta, in maniera più o meno lucida. Pur prendendosi non poche libertà rispetto al libro da cui è tratto, la serie riesce con una freddezza quasi adamantina a trattare temi che solo recentemente stanno arrivando in superficie e stanno risvegliando le coscienze del pubblico, inteso nella sua accezione più larga. Non solo l'omosessualità e il razzismo, che sono i temi che attirano immediatamente lo sguardo, ma anche argomenti come il cosiddetto white privilege e insieme le pressioni (al contrario) che una persona bianca e privilegiata può sentire sulle sue spalle, anche se da fuori sembra possedere tutto quello di cui ha bisogno per essere felice. Ma forse il tema che più viene trattato è quello della maternità.
Non solo cosa vuol dire essere madre, ma anche cosa vuol dirlo diventarlo perché è questo che la società vuole da te. Cosa vuol dire affrontare una vita dopo aver rinunciato ai tuoi sogni non perché era quello che volevi, ma perché altre persone si sono arrogate il diritto di decidere cosa avresti dovuto fare. E allo stesso tempo c'è l'idea di chi madre lo è diventato con desiderio e di come questo risulti essere un compito difficile, lontano dalle immagini consolatorie à la Mulino Bianco, dove tutto è facile e dove il Sole è sempre pronto a splendere. Così Little Fires Everywhere si dimostra un prodotto che intrattiene, ma che è anche molto maturo nell'affrontare temi molto attuali, senza nascondersi dietro un fin troppo facile buonismo.