Lego Ninjago non riesce a strappare più di qualche risata al pubblico, non risulta essere particolarmente interessante sul versante parodistico e riduce la narrazione agli elementi più tradizionali del rapporto padre-figlio. Il film convincerà un pubblico di appassionati al genere.
Dopo The Lego Movie e Lego Batman, arriva al cinema anche Lego Ninjago: Il Film. L'ambientazione, questa volta, si sposta in Oriente e, precisamente, sull'isola di Ninjago. Ne sono protagonisti il Maestro Wu, doppiato da Jackie Chan, e un gruppo di sei adolescenti, addestrati come ninja per proteggere l'isola dal cattivo di turno: Garmadon. I sei ragazzi hanno il potere degli elementi naturali e sono guidati da Lloyd, figlio di Garmadon, abbandonato dal padre da neonato, ed in cerca di riscatto presso la comunità e la figura paterna. Ognuno dovrà imparare a controllare il proprio ego e lavorare insieme per scatenare le proprie innate doti da guerriero ninja.
In questo terzo episodio della saga dei LEGO, l'animazione raggiunge vette di perfezione: la CGI rende perfettamente la sensazione di animazione in stop-motion e la varietà cromatica degli oggetti in scena è davvero sorprendente. Ad essere raccontata, subito dopo una cornice in live-action (animata proprio da Jackie Chan), è uno dei più tradizionali conflitti: quello tra padre e figlio. Il rapporto tra i due personaggi, Lloyd e Garmadon, viene scandagliato in profondità ed assemblato ad una trattazione della storia che fa degli elementi metatestuali i propri punti di forza.
Anche la parodia ha la sua importanza: tutto viene citato in questo gigantesco contenitore che rimescola il già visto. Probabilmente, tra i tre recenti episodi cinematografici della LEGO factory, questo Lego Ninjago è il più debole. Non è dotato, infatti, della freschezza del primo nè della presa sui più giovani di Lego Batman che inglobava tutti i supereroi (buoni e cattivi) che tanto spopolano nella maggior parte del cinema contemporaneo.
Lego Ninjago non riesce a strappare più di qualche risata al pubblico (senza differenza d'età), non risulta essere particolarmente interessante sul versante parodistico e riduce la narrazione agli elementi più tradizionali del rapporto padre-figlio. La stessa risoluzione della vicenda non brilla per originalità. Quindi, il film potrà convincere un pubblico di appassionati al genere che viene omaggiato ma difficilmente riuscirà a conquistare l'attenzione dei più piccoli che rischiano di restare delusi. Insieme agli adulti, che rischieranno più volte di sbadigliare.
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