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Le Streghe, recensione del fantasy con Anne Hathaway dal romanzo di Roald Dahl

Dall'omonimo classico per l'infanzia firmato da Roald Dahl, Robert Zemeckis dirige Anne Hathaway e Octavia Spencer in una fiaba per tutta la famiglia che punta su avventure ed effetti speciali.

Arriverà da noi in tempo per Halloween, direttamente in homevideo, Le Streghe, l'ultimo film di Robert Zemeckis. La storia inizia con un bambino (Jahzir Kadeem Bruno) che, rimasto orfano a causa di un incidente d'auto, va a vivere con la nonna (Octavia Spencer). Dopo l'incontro con una misteriosa signora in un negozio, la nonna capisce che lei e il nipote sono in pericolo, e quindi i due si rifugiano in un lussuoso albergo sulla costa. Non sanno che proprio lì, però, è in programma una convention di streghe che si sono radunate per elaborare un piano diabolico rivolto proprio ai bambini.

Le streghe è tratto dall'omonimo romanzo del 1983 di Roald Dahl, uno degli autori più amati e popolari di libri per l'infanzia, che era stato già adattato per il cinema con Chi ha paura delle streghe? (1990), che però si attirò le ire dello scrittore per aver modificato il finale.

Rispetto al romanzo, in questa nuova versione l'azione si sposta dall'Inghilterra all'Alabama e, in tempi di inclusività, i protagonisti sono afroamericani invece che di origine norvegese come nel libro. Dahl è famoso per lo stile spesso irriverente e sovversivo, dall'umorismo cupo e affilato, che caratterizza le sue opere, solitamente popolate da creature magiche e misteriose; questi elementi si ritrovano anche in Le streghe, anche se il film opta per un approccio più convenzionale alla materia: con stile patinato, talvolta kitsch, e naturalmente ampio ricorso agli effetti speciali, trovando l'apoteosi nel personaggio della Strega Suprema interpretata da Anne Hathaway, un tripudio di costumi e trucchi coloratissimi, elaborati ed eccentrici. Il film si rivolge anche ai più piccoli con molte sequenze d'azione che rimandano al mondo dell'animazione, specialmente alcune scene con i topolini che sembrano strizzare l'occhio a Ratatouille.

A rimanere più in secondo piano sono il contesto storico-culturale (il sud degli USA sul finire degli anni '60) e il tratteggio piuttosto superficiale di alcuni dei personaggi (un po' sprecato il contributo di Stanley Tucci nel ruolo del direttore dell'albergo).

In conclusione, era lecito aspettarsi qualcosa di più dalla regia di Zemeckis (e tra i produttori compaiono anche Guillermo Del Toro e Alfonso Cuaròn, che hanno una certa esperienza in rivisitazioni dark e raffinate del genere fantasy), e così Le Streghe rimane un film adatto per una serata in famiglia, con il suo messaggio sul valore dei legami che ci spingono a prenderci cura gli uni degli altri.

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