Lady Macbeth, recensione
Grazie ad interpreti davvero eccezionali e ad una storia inquietante ed intrigante al tempo stesso, Lady Macbeth, si rivela un dramma in costume decisamente ben riuscito.
di redazione / 11.05.2017 Voto: 8/10
Inghilterra, 1865. Katherine (Florence Pugh) è una giovane donna che è costretta sposarsi con un uomo che non ama, molto più anziano di lei. Quando, un giorno, s'imbatterà nello stalliere del marito, Sebastian (Cosmo Jarvis), annoiata dalla sua vita matrimoniale e desiderosa di ribellione, finirà per innamorarsi di lui ed iniziare una relazione clandestina, dagli esiti estremamente drammatici.
Ispirato al racconto di Nikolaji Leskov "Lady Macbeth del Distretto di Mcensk" e diretto da William Oldroyd, Lady Macbeth è un intenso e coinvolgente dramma in costume. Katherine è una donna dal carattere forte ed indipendente, che, per quanto si sforzi, non riesce a conciliare il proprio modo di essere con le rigide regole imposte dalla società ottocentesca, in particolare per quanto riguarda la vita matrimoniale. Così, quando farà la conoscenza di Sebastian, vede in lui una sorta di via d'uscita dalla monotonia della propria esistenza. Ma, come già accaduto in numerose storie di questo tipo, l'iniziare una relazione clandestina porterà la donna a dover affrontare diversi problemi, e proprio come il personaggio Shakespeariano, che ha ispirato, non a caso, il titolo del film, Katherine finirà per utilizzare la violenza come soluzione, coinvolgendo anche il suo amante, costretto così ad aiutarla nelle sue azioni crudeli. Nel raccontarci tutto ciò Oldroyd, utilizza uno stile decisamente realistico e d'impatto, con un' impostazione molto teatrale, riducendo al minimo i dialoghi, che comunque risultano scritti in modo eccellente, e lasciando che siano i silenzi e le azioni dei personaggi a comunicare, così come per l'ambiente circostante.
La riuscita del film, in questo caso, dipende però soprattutto dal cast, e di certo l'attrice protagonista Florence Pugh, è eccezionale nel dare vita ad un personaggio come quello di Katherine, affascinante e crudele. Similmente, il coprotagonista Cosmo Jarvis, risulta altrettanto bravo e convincente nel ruolo di Sebastian.
Da menzionare positivamente ci sono inoltre le bellissime le scenografie, che rispecchiano perfettamente le atmosfere cupe del film, attraverso l'utilizzo di colori prevalentemente freddi ed un arredamento essenziale, e per concludere non si può non elogiare anche la fotografia, in grado di mettere splendidamente in risalto gli spettacolari paesaggi di campagna inglesi.