La promessa – il prezzo del potere, recensione del film con Isabelle Huppert
Il 10 marzo arriverà al cinema 'La promessa - Il prezzo del potere', film con Isabelle Huppert presentato in anteprima alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia
di Erika Pomella / 03.03.2022 Voto: 7/10
Dopo la presentazione nella sezione Orizzonti della 78a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, La promessa – Il prezzo del potere, diretto da Thomas Kruithof, arriva al cinema il 10 marzo 2022. Si tratta di una pellicola che assume quasi i toni del thriller mentre dipinge un mondo politico pieno di intrighi, ricatti e macchinazioni. La macchina da presa, dunque, scivola nel dietro le quinte di una quotidianità politica e sociale che non appartiene solo alla Francia ma che è universalmente riconoscibile e condivisibile.
Clémence (Isabelle Huppert) è il sindaco di una piccola città poco fuori Parigi che sta combattendo per permettere una vita degna alle banlieu della città, dove le case popolari sono diventate lo strumento per un braccio di ferro politico in cui, come al solito, sono i più poveri a pagarne le conseguenze. Alla fine del suo mandato Clémence è più che mai determinata a portare a termine la promessa fatta ai suoi elettori di migliorare la loro condizione di vita. Insieme al braccio destro Yazid (Reda Kateb), cresciuto proprio nella periferia per cui sta combattendo, Clémence si troverà a dover affrontare tentazioni per la sua carriera, sgambetti politici ma anche la fragilità dell'impegno dei suoi cittadini, che si sono stancati di aspettare.
A un primo sguardo La promessa – Il prezzo del potere sembra un film che tende verso una resa visiva che ambisce a una tensione documentaristica. La regia di Kruithof si allunga e si fortifica in stanze statiche, in ambienti spesso chiusi, spartani, da un'illuminazione fredda che sembra proprio voler allontanare qualsiasi facile scorciatoia emotiva e parlare apertamente delle disparità e le disuguaglianze che da sempre popolano le varie classi sociali. Questo aspetto è forse l'aspetto migliore di La promessa – Il prezzo del potere che, sebbene non presenti una trama fatta di grandi colpi di scena o di tanta azione, permette a Isabelle Huppert e a Reda Kateb di riempire lo schermo, di parlare di un'umanità anche nei giochi di potere dove l'umanità è l'ultimo degli elementi presi in considerazione.
Altro punto di forza del film è la costruzione dei personaggi principali che non appaiono mai bidimensionali e che, invece, offrono varie sfumature che lasciano intuire che ci sia un mondo dietro i loro sguardi, i loro gesti e le loro decisioni. Tra ambizioni e recriminazioni i due protagonisti che combattono per un senso dell'onore che sembra essere andato fuori moda sono persone reale, interessanti, alle quagli spettatori vorrebbero avvicinarsi per capire ancora di più, per vedere quello che si nasconde dietro la superficie. Questa stessa attenzione ogni tanto sembra invece mancare in ambito di scrittura, con la sceneggiatura che si "accontenta" di far sì che siano gli attori e la messa in scena ad avere la parte del leone. Manca forse una scrittura più solida e accattivanti, ma a prescindere da questo La promessa – Il prezzo del potere è un film molto interessante da vedere, che irretirà soprattutto per il reparto attoriale.