La chimica della morte, scena da trailer serie tratta dai gialli di Simon Beckett
La chimica della morte, scena da trailer serie tratta dai gialli di Simon Beckett

La chimica della morte, recensione della serie tratta dai gialli di Simon Beckett


'La chimica della morte' è una serie che segue le indagini di un antropologo forense in crisi, tra villaggi di campagna e isole remote, tratta da un ciclo di romanzi gialli di successo ma che fatica a trovare una sua identità sullo schermo.
Voto: 5/10

L’offerta di contenuti inediti ormai non si arresta neanche in piena estate, e ci sono sempre nuovi titoli in arrivo per soddisfare l’appetito degli spettatori: su Paramount+, ad esempio, arriva in esclusiva la serie La chimica della morte (Chemistry of Death), tratta dal ciclo di romanzi firmati dal giornalista e scrittore inglese Simon Beckett, che hanno per protagonista l’antropologo forense David Hunter; i sei episodi della prima stagione sono basati sul primo romanzo della serie, intitolato proprio La chimica della morte, e sul secondo, Scritto nelle ossa.
All’inizio della serie troviamo David Hunter (Harry Treadaway, noto principalmente come Victor Frankenstein in Penny Dreadful, visto anche in The Crown e Star Trek: Picard) che, a seguito di una tragedia che ne ha sconvolto la vita privata, ha deciso di abbandonare la carriera di medico legale e si è rifugiato in un paesino di campagna, Manham, dove ha iniziato a lavorare come assistente del medico di famiglia locale, rimasto gravemente ferito in un incidente. Un giorno due fratellini stanno giocando nei boschi adiacenti al villaggio quando si imbattono nel cadavere orrendamente sfigurato di una donna, che per di più sembra essere stata disposta in una maniera che lascerebbe pensare a una qualche simbologia rituale; il ritrovamento getta sgomento, paura e sospetti tra gli abitanti del villaggio, e David si ritrova a dover ricorrere alle sue competenze per aiutare le indagini. Sarà questo caso a spingerlo poi, nella seconda parte della serie, a occuparsi di un’altra morte sospetta, avvenuta in un luogo remoto e ostile.

La chimica della morte, scena da trailer
La chimica della morte, scena da trailer

Un classico giallo dalle ambientazioni rurali

Si tratta dunque di un classico, sotto molti aspetti, procedural di stampo britannico, che si allontana dalle strade della capitale per spingersi verso località più rurali; l’ambientazione infatti gioca un ruolo molto importante nelle vicende su cui il protagonista si trova a indagare: dapprima abbiamo un villaggio nelle campagne del Norfolk, apparentemente idilliaco ma in cui, come si viene ben presto a scoprire, si covano segreti e misteri irrisolti, e in cui aleggia anche un clima a volte ostile, non privo di omertà; negli episodi successivi, la trama si sposta addirittura nelle Ebridi Esterne, una serie di isole al largo della Scozia, una località quindi estremamente remota, isolata da uno stretto burrascoso e battuta da forti venti, in cui è difficile penetrare e scardinare i segreti nascosti dell’isola.
Lo spostamento da una location all’altra, e quindi le due indagini accomunate solo dalla volontà di risoluzione degli omicidi, ma per il resto molto distanti, potrebbe fornire dinamicità e varietà alla serie, ma così finisce invece, sebbene ci sia una continuità temporale, per risultare meno compatta; dato che manca, ad esempio, una squadra fissa di amici, collaboratori e così via, che affianchino il protagonista, a fare da solo filo conduttore tra le vicende quindi è proprio lui, David Hunter: quest’ultimo ci viene presentato da subito come un uomo tormentato dal proprio passato, lo vediamo continuamente in preda a ricordi e visioni di un evento traumatico dal quale non si è ancora davvero ripreso, e che a volte sembrano rischiare di intralciarne la capacità di agire e di svolgere il proprio lavoro; però le immagini di questi flashback, oltre a diventare a un certo punto un filo ripetitive, non riescono fino in fondo a dare un grande spessore al personaggio, e finiscono per apparire come l’unica vera caratteristica che lo contraddistingue.

La chimica della morte, scena da trailer serie tratta dai gialli di Simon Beckett
La chimica della morte, scena da trailer serie tratta dai gialli di Simon Beckett

La chimica della morte sembra, fin già dal titolo, un diretto riferimento alla professione del protagonista, e a confermarlo troviamo alcuni passaggi accompagnati dalla voce narrante dello stesso David in cui si riflette su come gli organismi viventi, umani, animali e vegetali sappiano “parlare” e trasmettere informazioni a chi le sa leggere, interpretando tutti quei processi che sono regolati dalle leggi della chimica e della fisica; ci si deve affidare dunque alla precisione di una metodologia scientifica per spiegare e motivare eventi frutto di impulsi e passioni, e ricostruire le vite e le storie dietro a quei corpi. Anche questo aspetto, però, forse centrale nelle intenzioni dell’autore, finisce per passare un po’ in secondo piano, senza addentrarvisi troppo, mentre sposta di più l’attenzione sull’aspetto umano e le vicende dei personaggi.

La chimica della morte, scena da trailer
La chimica della morte, scena da trailer

Tra gli altri interpreti, troviamo anche Samuel Anderson (visto in Doctor Who), Jefferson Hall (House of the dragon e prossimamente Oppenheimer), Lucian Msamati (Gangs of London), Neve McIntosh (Doctor Who), Katie Leung (che i fan di Harry Potter ricorderanno nel ruolo di Cho Chang, la prima ragazza a far battere il cuore a Harry), e Amy Nuttall (una delle cameriere in Downton Abbey); un elenco variegato di personaggi, quindi, ma nessuno che possieda un vero elemento di risalto o riesca davvero a lasciare un impatto duraturo, e in alcuni casi le loro storie risultano anche vagamente confuse o parzialmente incomplete.

C’è il potenziale narrativo per far proseguire la storia

Sappiamo che i romanzi di Beckett contano diversi estimatori anche nel nostro Paese, e sicuramente c’è il potenziale narrativo per far proseguire la storia con eventuali future stagioni (come dimostrato anche dal finale), però questo primo adattamento di La chimica della morte dopo una partenza accattivante disperde in parte l’attenzione dello spettatore e smarrisce il suo mordente; pur non possedendo particolari errori o difetti marchiani, in mezzo al panorama ormai foltissimo di serie crime disponibili sul piccolo schermo, si tratta dunque di un prodotto che non spicca per qualche particolare memorabile o innovativo.

Chemistry of Death, trailer serie su Paramount+
Chemistry of Death, trailer serie su Paramount+
Valutazione di Matilde Capozio: 5 su 10
La Chimica della MorteLa Chimica della Morte (stagione 1)
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