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L’appuntamento di Carl, un corto adorabile

Insieme a 'Elemental' fa il suo debutto al cinema anche 'L'appuntamento di Carl', cortometraggio che vi spezzerà il cuore.

Era il 2009 quando, grazie alla Pixar è arrivato al cinema quel piccolo gioiello che era UpLa storia era quella di Carl, un pensionato rimasto vedovo che, combattendo contro le multinazionali che volevano radere al suolo la sua casa, partiva per una grandiosa avventura, per mantenere una promessa fatta all’amatissima Ellie. La sequenza iniziale di Up, che rappresenta uno spaccato su tutta la (lunga) storia d’amore tra Carl e Ellie è una delle scene più belle e insieme più strazianti della storia del cinema. E sebbene Usia di fatto un film d’avventura, con una forte venatura comica, tutti lo ricordano come uno dei film più commoventi di casa Pixar. Proprio per quella lunga sequenza iniziale.

In occasione dell’arrivo al cinema di Elemental – che dopo essere stato scelto come film di chiusura al Festival di Cannes arriverà in sala il 21 giugno -, in sala arriverà anche L’appuntamento di Carlun cortometraggio che precederà il nuovo film d’animazione, richiedendo allo spettatore un altro po’ delle sue lacrime.

La trama del cortometraggio è molto semplice. Carl viene invitato per telefono, da una vicina, a un “rendez-vous”, un vero e proprio appuntamento dato che la donna ha genuinamente ammesso che Carl le piace. Carl, quasi senza pensare, risponde di sì. Ma un attimo dopo il panico lo raggiunge: non è mai andato a un vero appuntamento, non sa come ci si comporta, non sa nemmeno come salutare la donna. Ad aiutarlo a dipanare tutti questi dubbi c’è il fidato Doug, il suo cane parlante, che lo inviterà più volte a comportarsi come un cane e, di fatto, a non rendere complicate situazioni molto semplici.

Gran parte del cortometraggio – come avveniva anche in Up, dopotutto – è dedicata al divertimento, alla leggerezza, a situazioni che sono studiate proprio per far sì che il pubblico si diverta senza troppi problemi. Ma la grande forza dei film Disney Pixar sta proprio qui: nella sua capacità di saper rendere anche il lato amaro della vita, quello più doloroso, senza che questo divori ogni cosa. Allo stesso tempo ci si può divertire, si può cercare di andare avanti con la propria vita senza che questo significhi essere in grado di cancellare il dolore o la nostalgia. O, ancora, nel caso di Carl, il senso di colpa.

In effetti, uno degli elementi che sorprende di L’appuntamento di Carl è il fatto che, sebbene in maniera molto superficiale e appena accennata (dopotutto siamo alle prese con un cortometraggio), la Pixar abbia deciso di suggerire un tema tanto delicato come quello del senso di colpa del sopravvissuto. Una frase altisonante per spiegare lo stato d’animo di Carl, che forse desidera poter continuare ciò che resta della sua vita ma allo stesso tempo si sente in colpa, come se anche solo vivere fosse un affronto nei confronti di Ellie, a cui questo privilegio è stato sottratto. Nonostante duri appena una manciata di minuti, L’appuntamento di Carl riesce a far riflettere e – questo forse non vi sorprenderà – a far scendere più di una lacrima di commozione. Promosso.

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