![Kursk, scena da film con Colin Firth](https://www.movietele.it/wp-content/uploads/2023/07/Kursk-scena-da-film-con-Colin-Firth.jpg)
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Kursk, recensione del film con Colin Firth ispirato alla vera vicenda del sottomarino russo
Kursk è il film che ricostruisce la vera storia del sottomarino affondato nell'estate del 2000, con una produzione europea dal valido cast eterogeneo e una storia appassionante e drammatica.
di Matilde Capozio / 19.07.2023 Voto: 7/10
Nell’agosto del 2000 il mondo intero è rimasto con il fiato sospeso in attesa di sapere l’esito delle ricerche di possibili sopravvissuti all’interno del K-141 Kursk, sottomarino russo a propulsione nucleare che, con 118 membri dell’equipaggio a bordo, era impegnato in un’esercitazione militare navale, durante la quale avrebbe dovuto lanciare dei siluri contro un incrociatore nucleare, quando un’esplosione, probabilmente proprio di uno dei siluri, ha provocato la caduta del sottomarino sul fondo del mare di Barents; sono iniziate così le ricerche durate diversi giorni, prima di constatare il tragico epilogo.
Della vicenda si è parlato molto, sia sul momento che in seguito, per via di una serie di polemiche, dubbi e teorie che ne sono scaturite, dalle ipotesi su altre cause dell’esplosione, all’iniziale rifiuto da parte dei russi di accettare aiuti internazionali, fino ad altre domande rimaste senza una risposta certa.
Kursk arriva finalmente nelle sale italiane dopo una lunghissima attesa, se pensiamo che era già stato presentato alla Festa del cinema di Roma nel lontano 2018 ed è già approdato al cinema in molti Paesi.
![Trailer Kursk Trailer Kursk](https://i.ytimg.com/vi/xExzwSc4_eQ/hqdefault.jpg)
La ricostruzione tra realtà e immaginazione della vera tragedia
Il film è la ricostruzione, prevedibilmente in chiave romanzata, degli eventi a cui erano già stati dedicati libri investigativi, come A time to die: the untold story of the Kursk tragedy di Robert Moore (su cui si basa questo film), pièce teatrali, e anche canzoni.
All’inizio vediamo alcuni frammenti di vita dei marinai poco prima dell’esercitazione, momenti in cui si nota il forte affetto e cameratismo tra di loro, ad esempio in occasione del matrimonio di un componente dell’equipaggio; poi il sottomarino si inabissa e a quel punto il film passa da un formato 1:66 utilizzato fino a quel momento al 2:35, con l’immagine prima compressa e incastonata in un riquadro che allora si allarga, andando a riempire tutto lo schermo, cosi come la vastità dell’acqua che inghiotte e ricopre la superficie.
La trama mostra l’origine del disastro, con il missile difettoso e i segnali colpevolmente ignorati o sminuiti dall’esterno, arrivando così alla prima delle esplosioni.
Da allora, il film procede essenzialmente su tre linee narrative: da una parte rimane fra i marinai sopravvissuti all’interno del sottomarino, tra i quali spicca Matthias Schoenaerts nei panni del capitano tenente Mikhail Averin (vagamente ispirato al vero membro dell’equipaggio Dmitri Kolesnikov), mentre in attesa dei soccorsi tentano ogni stratagemma per sopravvivere; poi viene mostrata l’angoscia delle famiglie (Lèa Seydoux interpreta la moglie incinta di Mikhail), in attesa di notizie dei loro cari, che si scontrano con il silenzio da parte dei piani alti; infine l’intervento internazionale è rappresentato invece dal Commodoro David Russell (Colin Firth) della Royal Navy britannica che, individuate le esplosioni nel sottomarino, offre da subito il proprio contributo alla missione di salvataggio.
La trama quindi lavora in parte di immaginazione, ricostruendo anche veri avvenimenti anche molto discussi (e parzialmente smentiti) mettendo in luce responsabilità e lacune a livello istituzionale, a cui si contrappongono le vicende dei marinai intrappolati, che a loro volta coniugano suspense e azione a momenti più emotivamente toccanti e introspettivi.
Kursk ha un impianto che ricorda i classici biopic hollywoodiani
Il regista di Kursk è Thomas Vinterberg, l’ ideatore, insieme a Lars Von Trier, di Dogma 95, noto movimento cinematografico che proponeva un decalogo di regole su come realizzare film nella maniera più naturalistica possibile, rifiutando ogni artificio, un metodo che lo stesso Vinterberg mise in atto per la prima volta sul grande schermo con il suo Festen-Festa in famiglia; poi ha avuto una carriera che lo ha portato anche in America e che lo ha visto realizzare trasposizioni dei classici (come Via dalla pazza folla, sempre con Matthias Schoenaerts) e, più di recente, a vincere anche un Oscar per il miglior film in lingua straniera grazie a Un altro giro, con Mads Mikkelsen.
Da questo punto di vista, Kursk è una pellicola dall’impostazione più tradizionale e convenzionale, con un impianto drammaturgico che deve molto anche ai classici biopic hollywoodiani e, anche per via del suo investimento produttivo, si può definire un vero e proprio blockbuster europeo.
Il film, quindi, riesce efficacemente a raccontare una storia vera e dal forte impatto emotivo, aiutato dalle interpretazioni di un come al solito valido e coinvolgente Matthias Schoenaerts e del resto del cast.