Jungle Cruise è un film d'intrattenimento che risulta nel complesso piacevole, tuttavia appare troppo simile ad altre opere già viste del medesimo genere, mancando di originalità e di idee interessanti ed innovative che lo rendano davvero avvincente per il pubblico.
Dopo l'esperienza, di grande successo, con Pirati dei Caraibi, la Disney torna ancora una volta a portare sul grande schermo una delle principali attrazioni dei suoi parchi Disneyland, Jungle Cruise. La pellicola che vede come protagonisti principali Dwayne Johnson ed Emily Blunt racconta una storia di mistero e di avventura ambientata tra Londra e il Rio delle Amazzoni.
Nei primi del '900, a Londra, Lily Houghton (Emily Blunt) è un'intraprendente ricercatrice e scienziata affascinata dalla leggenda di un antico albero, nascosto nel cuore dell'Amazzonia, capace di generare un fiore dalle incredibili capacità curative. La donna è determinata a trovare il celebre fiore per poterne sfruttare le sue caratteristiche in favore dell'innovazione in campo medico. Decide così, insieme al fratello McGregor (Jack Whitehall), di raggiungere il Rio delle Amazzoni e qui, alla ricerca di un'imbarcazione per attraversare quest'ultimo, incontrerà lo spericolato Frank Wolff (Dwayne Johnson) proprietario del battello La Quila con il quale traghetta usualmente i turisti. Insieme, i tre si avventureranno alla ricerca dell'albero perduto, ma il viaggio non sarà privo di difficoltà e il gruppo si ritroverà a vivere numerose avventure affrontando pericoli e svelando misteri.
Guardando Jungle Cruise è inevitabile pensare alle atmosfere di film come Indiana Jones o Pirati dei Caraibi, entrambe pellicole d'avventura capaci di intrattenere grazie alla sapiente mescolanza di mistero, ironia ed ambientazioni suggestive ed esotiche.
Il lungometraggio diretto da Jaume Collet-Serra, si rifà chiaramente a queste celebri opere andando a richiamare esplicitamente diversi loro elementi. Nonostante lo sforzo di riproporre un tipo di intrattenimento simile, tuttavia il risultato nel caso di Jungle Cruise non è però all'altezza delle aspettative. Certamente il film ha alcuni momenti riusciti, ciò non basta però a colmare le altre lacune presenti.
Il problema principale non sta tanto nella regia, la quale risulta comunque abbastanza buona, quanto piuttosto nella sceneggiatura ed in particolare nello sviluppo della trama principale. Quest'ultima appare infatti fin troppo lineare e prevedibile, senza alcuno spunto particolarmente originale o innovativo. Sin dall'inizio è facile intuire che direzione prenderà la storia e quale sarà il finale (proprio in virtù del fatto che assomiglia per moltissimi aspetti soprattutto a Pirati dei Caribi – La maledizione della prima luna, film decisamente più riuscito). Non si può negare che l'opera cerchi comunque di trovare una sua identità in alcuni brevi momenti, proponendo anche qualche tematica interessante, tuttavia resta molto ancorata allo stile classico dei film d'avventura, richiamando sin troppo elementi già visti in pellicole del passato del medesimo genere.
Ciò che funziona, e che riesce a risollevare le sorti del lungometraggio, sicuramente è il cast (complice anche il fatto che gli attori principali interpretino tutti personaggi praticamente cuciti loro addosso): sia Emily Blunt che Dwayne Johnson risultano perfettamente in parte e regalano delle interpetazioni convincenti, dimostrando di avere un'ottima chimica tra loro. Molto bravo anche l'attore Jack Whitehall a cui però viene affidato un ruolo che lo porta ad occuparsi quasi unicamente delle scene comiche, nonstante abbia un personaggio interessante e con un background che meritava sicuramente di essere approfondito di più. Per quanto riguarda invece gli antagonisti, sia Paul Giamatti che Jesse Plemons, nonostante la loro bravura, sono decisamente poco valorizzati e costretti ad interpretare dei cattivi che risultano più delle macchiette che delle vere minacce.
A funzionare in Jungle Cruise è anche e soprattutto il comparto tecnico: è innegabile il grande impegno nella realizzazione delle scenografie e dei costumi, curati nei minimi dettagli. Bellissime sono anche le musiche della colonna sonora curate da James Newton Howard. Unica nota dolente in quest'ambito sono gli effetti visivi che non sempre riescono a convincere a pieno.
Jungle Cruise è quindi un discreto film d'intrattenimento che risulta comunque nel complesso piacevole, tuttavia appare troppo simile ad altre opere già viste del medesimo genere, mancando quindi di originalità e di idee interessanti ed innovative che lo rendano davvero avvincente per il pubblico.
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