JO, Jean Reno
JO, Jean Reno

Jo, Jean Reno nella Parigi del crimine


Recensione del primo episodio di Jo, crime- drama creato dal vincitore dell'Emmy René Balcer con protagonista Jean Reno pronto a portarci nella Parigi del crimine. La serie affascina per l'accortezza nell'uso del ritmo.
Voto: 8/10

Debutta questa sera venerdì 17 Gennaio la nuova serie di Fox Crime: Jo,  crime- drama creato dal vincitore dell’Emmy René Balcer, famoso per aver scritto e diretto più di 400 episodi di Law and Order e per aver ideato Law and Order: Criminal Intent. Prodotto dall’ Atlantique Productions, che già si era occupata della serie Borgia di Tom Fontana, Jo – che è stato presentato in anteprima lo scorso aprile a Cannes – riporta l’attore francese Jean Reno in tv dopo vent’anni d’assenza. Il ritorno dell’interprete di Lèon è uno di quelli che fanno scalpore: non solo per l’eccezionalità dell’evento, ma soprattutto per la qualità che la serie mette in campo. Girato completamente a Parigi e recitato tutto in inglese, Jo è incentrato sulla figura di Jo St-Claire (Reno), un freddo ed efficiente agente della Criminal Brigade di Parigi. Ad ogni epidodio, l’uomo dovrà investigare su efferati omicidi che macchiano il volto della ville lumiére, grazie all’aiuto del detective Marc Bayard (Tom Austen) e Karin (Jill Hennessy).

Già nella prima puntata – dal titolo Notre Dame – è facile intuire le linee guida che lo show seguirà episodio dopo episodio. Al centro della vicenda c’è un musicista classico che viene trovato morto sul sagrato della cattedrale di Notre Dame de Paris, un gioiello architettonico che simboleggia Parigi. L’elemento più bizzarro dell’omicidio è il fatto che alla vittima siano stati forati i timpani e che il suo cadavere sia stato lasciato a marcire davanti l’immagine del Giudizio Universale. E’ come se l’assassino volesse impedire all’anima del musicista di sentire il suono delle trombe del giudizio ed essere così escluso dal perdono divino. Partendo da questi pochi indizi, Jo vagherà per Parigi, cercando di svelare un  mistero che sembra essere nascosto nell’anima più segreta di un musicista.

La caratteristica che più salta all’occhio, nel prendere visione di Jo, è la scelta – tutt’altro che errata – di trasformare la città di Parigi in una vera e propria protagonista. I vicoli umidi, i riconoscibili tetti d’ardesia e gli angoli turistici diventano una sorta di essere vivente e indipendente, che ingloba i personaggi, li fagocita in un universo diegetico caratterizzato da luci grige e freddissime, che sembrano suggerire una sorta di dimensione di limbo, una sorta di purgatorio in terra nel quale i personaggi principali devono cercare di vivere, con i propri probleme e le proprie debolezze. L’atmosfera da poliziesco elegante viene mantenuta in ogni aspetto della costruzione scenica: dall’utilizzo della luce fino all’abbigliamento scarno e monocromatico di Jo, passando anche per una scelta melodica che sembra richiamare da vicino i capolavori che hanno contribuito a rendere grande il cinema noir transalpino degli anni ’40. In questo universo dettagliatamente costruito, dove persino la religione sembra trovare un posto privilegiato, Jean Reno si muove sicuro e affascinante: incurante dei chili di troppo o della barba incolta, Jo è un detective colto e lucido, che riesce a trovare elementi di interesse in qualsiasi elemento che lo circonda.

Pur rispondendo a canoni del genere fortemente stilizzati, e non presentando chiavi contenutistiche piene d’originalità, Jo – il cui titolo originale è Le Grand – affascina il pubblico per l’accortezza nell’uso del ritmo: indizi e prove vengono centellinate davanti alla curiosità dello spettatore che, proprio come il detective, freme alla scoperta di nuovi suggerimenti che possano aiutare a risolvere il caso. A tutto ciò si aggiunge la scelta affascinante di incentrare ogni episodio – e dunque ogni omicidio – su uno dei monumenti iconografici di Parigi: ecco allora che se il primo episodio si apre su Notre Dame, nei prossimi verremo catapultati nel cuore pulsante della capitale francese, scendendo negli anfratti de les catacombs o fino alle cime della tour Eiffel. 

Non vi resta che sintonizzarvi su Fox Crime ogni giovedì, a partire dalle 21, per lasciarvi irretire da una serie tv che, già dal suo primo episodio, ne promette delle belle.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
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