Jason Bourne
Jason Bourne

Jason Bourne, Recensione


Jason Bourne conferma la vera potenza della saga sotto ogni aspetto, e riesce a intrattenere con scene di azione estrema.
Voto: 7/10

Torna Jason Bourne sul grande schermo, torna con un ennesimo, ottimo action movie variopinto. Un nuovo programma sta per essere lanciato da una costola della CIA capitanata da Robert Dewey (Tommy Lee Jones), volto a violare la privacy di chiunque in nome della sicurezza nazionale.

Nicky Parsons (Julia Stiles), una delle poche persone fidate di questa saga, decide di coinvolgere Bourne (Matt Damon) per smascherare questo piano creato ad hoc per evitare un altro caso Snowden (tanti i riferimenti al personaggio pubblico che rese pubblici documenti segretati da tutti gli Stati del mondo). Insieme a Dewey troviamo un abile tecnico informatico, interpretato dal premio Oscar Alice Vikander, e ovviamente il braccio armato della legge, Vincent Cassell, un soldato appartenente allo stesso programma paramilitare di cui fece parte tempo addietro Jason Bourne.

Il puzzle del passato di Bourne piano piano sta prendendo forma e la CIA si trova sempre più con le spalle al muro. Ci sarà mai una completa e totale chiarezza? Vedremo. Intanto torna a dirigere la saga di Bourne, il regista britannico Paul Greengrass e richiama a sè Matt Damon per interpretare il protagonista dell'omonima saga, forse una delle migliori di genere dal 2000.

Dopo lo spin off The Bourne Legacy, la storia torna sulla ricerca del passato di Jason Bourne e sulla difesa del presente contro i continui ed improbabili attacchi della CIA verso la società contemporanea. Ciò che rende la saga di Bourne davvero ben fatta è sicuramente il soggetto tratto dai libri di Ludulm ma anche la sapiente capacità di gestire una spy story infondendola di elementi catino che le danno quel piacevole tocco in più.

Sebbene in questo ultimo film vi siano esagerazioni che alle volte lo fanno sembrare un videogame, a livello narrativo vi è una linearità tanto semplice quanto invidiabile. Tutto scorre alla perfezione e le continue scene adrenaliniche sono caratterizzati o da inseguimento mozzafiato (quello ad Atene è memorabile) o da corse contro il tempo per scoprire la verità sul passato di Bourne.

La scrittura dei personaggi è davvero ineccepibile, forse il vero punto di forza del film, soprattutto per ciò che concerne la poliedrica Mrs. Lee, Alicia Vikander (premio Oscar per Danish Girl non certo per caso), un personaggio di cui difficilmente si capisce da quale parte si trovi fin quando non si conclude il film (onnipresente la teme track di Moby, Extreme Days).

Jason Bourne conferma quindi la vera potenza della saga sotto ogni aspetto e conferma il fatto che riesce ad intrattenere una grande parte di pubblico appassionata al genere catino più o meno estremo, sebbene in questo ultimo film venga strizzato l'occhio molto di più all'extreme action.

Valutazione di redazione: 7 su 10
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