Recensione di In Treatment, serie tv che arriva in Italia diretta da Saverio Costanzo, con Sergio Castellitto. In Treatment racconta il disagio di una società borghese e, per esteso, i malesseri di un Paese.
Giovanni Mari è uno psicoterapeuta che, ogni giorno, seduto una poltrona, ascolta le storie, i traumi, le confessioni dei suoi pazienti. Un lavoro complesso, spesso faticoso dal punto di vista emotivo, che rischia di sconvolgere e far saltare più di un equilibrio. Per questo, il venerdì, lo stesso Giovanni sente il bisogno di andare a confidarsi con un’altra terapeuta, che supervisioni il proprio lavoro e faccia sì che, per una volta, sia lui ad essere ascoltato. Questa la trama di In Treatment, serie tv che arriva in Italia dopo una lunga e fortunata vita attraverso varie incarnazioni in giro per il mondo. Tutto comincia infatti con un format israeliano, Be Tipul, andato in onda per la prima volta nel 2005 e successivamente adattato in 13 Paesi, mantenendo intatta la struttura della storia seppur apportando qualche modifica per calarlo meglio nel contesto, e interpretato di volta in volta da volti noti del cinema e della televisione locale. La versione italiana è diretta da Saverio Costanzo (Private, La solitudine dei numeri primi) e vede protagonista Sergio Castellitto affiancato da alcuni nomi importanti più un’esordiente assoluta.
In occasione del lancio degli episodi a partire dal 1 Aprile, Sky Cinema ha presentato alla stampa un montaggio che riassume alcuni dei momenti salienti dei primi episodi di In Treatment.
Alla fine di una settimana particolarmente faticosa, lo psicoterapeuta Giovanni (Sergio Castellitto) si reca a far visita ad Anna (Licia Maglietta), anche lei terapista e a lungo suo supervisore. Sono passati otto anni dall’ultima volta che Giovanni e Anna si sono visti, poco prima che lui diventasse padre per la seconda volta; ma ora lui si sente sull’orlo di una crisi di mezza età, accenna a un matrimonio in difficoltà e comincia a raccontare ad Anna dei suoi attuali pazienti e delle loro ultime sedute, mentre se ne ripercorrono alcuni segmenti.
Pietro (Adriano Giannini) e Lea (Barbora Bobulova) sono marito e moglie che si recano dall’analista in coppia per risolvere un dilemma: hanno da poco scoperto di essere in attesa del secondo figlio, a lungo cercato con dolorose e faticosissime cure, solo che Lea non è sicura di voler tenere il bambino, scelta che risulta incomprensibile al marito. La situazione ha generato un clima di sospetto e ostilità nella coppia. Qualsiasi tentativo di Giovanni di invitare la coppia a riflettere sui propri problemi viene rifiutato con rabbia da Pietro, che pretende solo una risposta sul dubbio se abortire o no, scelta che ha scatenato sensi di colpa anche in Giovanni.
Uno dei nuovi pazienti è Dario (Guido Caprino): carabiniere che ha lavorato come infiltrato nella ‘ndrangheta in Germania e si è trovato coinvolto in un fatto di cronaca nera che ha visto l’uccisione di una famiglia a lui vicina. La sua natura e il suo mestiere portano Dario a tenere un atteggiamento di aggressività e diffidenza verso il mondo, compreso il suo terapeuta, a cui nega con forza di sentirsi in colpa per quanto successo in Germania. Dario ha iniziato la terapia con l’aria di chi non ne ha bisogno e vuole essere lui a condurre il gioco, e dopo un incontro Giovanni non è sicuro di rivederlo una seconda volta.
Tra le pazienti di Giovanni c’è poi una compagna di scuola di sua figlia, Alice (Irene Casagrande). È una promessa della danza e si è fratturata le braccia; Giovanni deve stabilire se l’incidente stradale sia stato un caso o se la ragazza abbia tentato il suicidio. Dietro l’ostilità di Alice si percepisce un rapporto difficile con la madre.
Ma la paziente che forse più di tutte ha creato problemi a Giovanni, e che suscita maggiormente anche l’interesse di Anna, è Sara (Kasia Smutniak): bellissima ragazza, ma triste, arrabbiata, cinica. Quel lunedì Sara ha parlato a Giovanni della sua crisi di coppia, di un fidanzato che non è certa di voler sposare e che tradisce con uomini di cui non le importa niente, perché Sara in realtà è innamorata di un altro: lo stesso Giovanni. Il dottore vorrebbe liquidare l’episodio come un banale transfert del paziente verso il medico, ma si sente che dietro c’è qualcosa in più.
Queste le premesse della prima stagione di In Treatment, in cui, oltre ai personaggi già citati, nei seguenti episodi si aggiungeranno anche attrici come Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi, in un cast che si annuncia come uniformemente di altissimo livello.
Regia elegante per un’ambientazione essenziale ma accurata, per una serie in cui l’azione è data tutta dal dialogo, che esprime tormenti interiori ma al tempo stesso il disagio di una società borghese e, per esteso, i malesseri di un Paese.
I personaggi lasciano intuire segreti nascosti nel profondo, che lo spettatore, in un meccanismo ricco di suspense data la ciclicità degli appuntamenti, ha voglia di scoprire insieme a loro.
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