In Dubious Battle
In Dubious Battle

In dubious battle di James Franco, Recensione


James Franco regista e protagonista di un film tratto da un romanzo del premio Nobel John Steinbeck: una pagina di storia sempre attuale ma raccontata in modo piatto e incompleto.
Voto: 5/10

È stato presentato alla 73a Mostra del cinema di Venezia, e arriva adesso, a un anno di distanza, nelle sale italiane, In dubious battle, scritto, diretto, prodotto, oltre che interpretato da James Franco. Il poliedrico artista è dichiaratamente un grandissimo appassionato di letteratura (ha anche tenuto lezioni in diversi college americani) e si era già ispirato in passato, per i suoi film, all'opera di celebri scrittori e poeti statunitensi. In questo caso sceglie di adattare un romanzo del premio Nobel John Steinbeck, un gigante della cultura occidentale, tra l'altro californiano come lui.

In dubious battle (da noi tradotto da Eugenio Montale con il titolo La battaglia) è il primo, e meno noto, di un'ideale trilogia composta anche da Uomini e topi e Furore. La storia è ambientata nel 1933, in un'America che sta facendo i conti con la Grande Depressione; il giovane Jim Nolan (Nat Wolff) viene reclutato dal più esperto McLeod (James Franco) in un partito politico in lotta per i diritti dei lavoratori: i due si infiltrano in un gruppo di braccianti sottopagati impiegati nella raccolta di mele per convincerli a scioperare finché non avranno compensi adeguati. La battaglia assumerà presto contorni aspri e pericolosi, tra idealismo e violenza.

James Franco è un regista poliedrico oltre che infaticabile (basti pensare che dopo questo film ne ha già diretti almeno altri sei o sette) che, con In dubious battle, realizza un'opera più convenzionale, dal punto di vista formale, rispetto ad altri progetti più sperimentali diretti in precedenza.

In molti hanno sottolineato le assonanze con difficoltà e battaglie socio-economiche ancora attuali al giorno d'oggi, qui raccontate dall'interno: ragioni e motivazioni dell'individuo che vanno a contrapporsi con quelle del gruppo, mentre l'uomo entra in lotta anche contro se stesso, scoprendo i suoi istinti peggiori in conflitto con uno scopo più alto.

L'adattamento, scritto da Franco assieme al collaboratore abituale Matthew Rager, aggiunge elementi assenti nel romanzo, rendendo i personaggi più manipolatori e meno idealisti, ma la trama deve comunque fare i conti con una sceneggiatura, e un montaggio, alquanto ellittici: alcuni passaggi sono sbrigativi e i caratteri poco approfonditi, mentre la narrazione in certi punti si fa più monotona e ripetitiva, con un finale tronco.

Franco è riuscito comunque ad assemblare un prestigiosissimo cast di colleghi e amici, alcuni per poco più di una comparsata: da Ed Harris a Robert Duvall, da Sam Shepard (uno dei suoi ultimi ruoli) a Bryan Cranston, mentre tra i più giovani troviamo anche Selena Gomez e Josh Hutcherson. Giusta la scelta del protagonista Nat Wolff (Città di carta, Death Note), uno dei giovani emergenti da tenere d'occhio.

Nel complesso però il film rimane un'occasione mancata, che non riesce a trovare un equilibrio tra la pagina di storia che racconta e la sensibilità moderna con cui viene messa in scena, con uno sguardo che resta in superficie, privo di un vero coinvolgimento emotivo ed empatico.

Valutazione di Matilde Capozio: 5 su 10
In Dubious Battle – Il Coraggio degli UltimiVenezia 2016
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