Il ragazzo e l’airone, recensione del film di Hayao Miyazaki
Il ragazzo e l'airone è probabilmente il film più personale realizzato da Hayao Miyazaki, un testamento ad immagini che il regista regala ai suoi discendenti ma anche ai suoi spettatori.
di Giorgia Tropiano / 29.10.2023 Voto: 7/10
Il ragazzo e l’airone è il nuovo film-testamento di uno dei più grandi registi al mondo di film d’animazione, ovvero il maestro giapponese Hayao Miyazaki, che tramite lo Studio Ghibli, fondato anche dallo stesso regista nel 1985, produce, scrive e dirige quello che quasi sicuramente sarà il suo ultimo lungometraggio. Già nel 2013, dopo Si alza il vento, il regista giapponese aveva annunciato il suo imminente ritiro, ma a sorpresa, anni dopo, l’annuncio che avrebbe fatto agli spettatori un ultimo, forse, e inatteso regalo. Dopo la prima presentazione ufficiale al Toronto Film Festival come film d’apertura, presentato dal regista Guillermo del Toro, la pellicola arriva finalmente in Italia, presentato come collaborazione tra Alice nella città e la Festa del Cinema di Roma, per poi passare attraverso il Lucca Comics. Nelle sale italiane arriverà il primo gennaio grazie a Lucky Red.
Il ragazzo e l’airone, la storia del film
Mahito Maki è un ragazzo che si ritrova, alla giovane età di 12 anni, a perdere la madre a causa di un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo la dolorosa perdita, il padre decide di trasferirsi da Tokyo in una villa immersa nel verde, fuori città, dove vive sua zia Natsuko, la sorella della madre, che in realtà scopre essere la nuova compagna del padre. Mahito è arrabbiato, triste e non riesce ad accettare la nuova vita impostagli per lui dal padre ma soprattutto il fatto che lui è andato avanti dopo la morte della madre. Scopre ben presto però che il luogo dove vive ora è magico, un airone parlante lo conduce verso una torre misteriosa dove c’è un mondo fantastico nascosto e il ragazzo, nel tentativo di salvare la sua nuova matrigna scomparsa, scoprirà una nuova dimensione sia esterna che interna al suo cuore.
Il film più personale realizzato da Miyazaki?
Il ragazzo e l’airone è probabilmente il film più personale realizzato da Miyazaki, un testamento ad immagini che il regista regala ai suoi discendenti ma anche ai suoi spettatori. Il titolo stesso originale dell’opera è Kimitachi wa Do Ikiruka, titolo tratto dall’omonimo romanzo del 1937 di Genzaburo Yoshino, E voi come vivrete?, libro che a livello di trama non ha nulla a che fare con la pellicola ma richiama il libro che la mamma ha regalato al regista quando era giovane. Il film affronta sul grande schermo soprattutto il tema dell’elaborazione del lutto e la crescita personale. È una storia di formazione intensa e delicata, racconta, attraverso gli occhi fantastici e immaginari di una giovane ragazzo, come riuscire a sopravvivere alla morte, al dolore, in un mondo in guerra, segnato da violenza e da rabbia.
Mahito intraprende un viaggio personale attraverso un mondo fantastico, che lo porta a conoscere tante strane creature, nuovi amici, nuovi affreschi di natura e personaggi, con il tocco magico che solo Miyazaki riesce a realizzare, attraverso immagini colorate, folli, spesso grottesche e al di là di ogni possibile immaginazione, ma al tempo stesso molto umane e piene di vita. È una corsa folle di un ragazzo verso la rinascita e una nuova vita che lo aspetta.