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Il piano di Maggie, la recensione

Commedia brillante e divertente, Il piano di Maggie è un film che, senza troppe pretese, riesce a far sorridere e a far riflettere sull'imprevedibilità della vita e dell'amore.

Maggie (Greta Gerwig) è una giovane donna newyorkese dalla vita meticolosamente organizzata, che, dopo essersi stufata delle continue delusioni d'amore, decide di avere un figlio da sola. Un giorno conosce per caso John Harding (Ethan Hawke), uno scrittore in crisi, già sposato con una nota professoressa universitaria danese, Georgette (Julianne Moore).

Maggie e John s'innamorano all'istante, e presto, dopo il divorzio di lui e la nascita della loro figlia, si sposano. Tutto sembra andare per il meglio, quando Maggie si rende però conto di non essere in realtà veramente innamorata di John. Decide così di attuare uno stravagante piano per riuscire a  ricongiungerlo con la sua ex moglie.

Tratto dal romanzo "A cosa servono gli uomini" di Karen Rinaldi, Il piano di Maggie si presenta come una divertente e particolare commedia, che racconta in modo realistico e a volte bizzarro la vita sentimentale di una donna, dove tutto è pianificato, e alla quale il destino dimostrerà che la vita sa essere invece assolutamente imprevedibile. Sebbene le tematiche affrontate siano già abbastanza note, ed utilizzate in svariate forme in molti altre pellicole, tuttavia la regista Rebecca Miller, riesce a dare qual tocco in più al film, rendendolo così originale e godibile.

La storia risulta quindi ben costruita e riesce a far sorridere, senza avere troppe pretese. Sicuramente è la sceneggiatura ed essere l'elemento migliore del film, grazie a dialoghi brillanti e a situazioni estremamente divertenti e talvolta paradossali.

Anche il cast, costituito da attori molto noti insieme ad attori meno conosciuti, fa un buon lavoro e tutti i ruoli vengono interpretati molto bene, risultando anche decisamente azzeccati. Molto buona inoltre la scelta delle splendide location, sia per quanto riguarda gli esterni che gli interni, insieme anche alla scelta dei costumi e delle musiche.

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