Il pescatore di sogni – la recensione
Recensione del film Il Pescatore di Sogni (2012) diretto da Lasse Hallstr
di Giorgia Tropiano / 11.05.2012 Voto: 6/10
Il pescatore di sogni è la nuova pellicola del regista svedese Lasse Hallstrom, famoso per Le regole della casa del sidro e Chocolat. Il film è un adattamento del romanzo di successo Pesca al salmone nello Yemen di Paul Torday, sceneggiato dal premio oscar per The Millionaire Simon Beaufoy ed intrepretato da Ewan McGregor, Emily Blunt e Kristin Scott Thomas. Impossibilitata a recarsi nello Yemen, la produzione ha optato, come location per le scene ambientate nel paese arabo, per il Marocco.
Il dottor Alfred Jones (Ewan McGregor) è uno scienziato che lavora per il Ministero della Pesca e dell’Agricoltura, conduce una vita monotona con una moglie noiosa, di cui forse non è più innamorato. Un giorno la sua vita viene completamente stravolta da un progetto assurdo che gli viene affidato: un ricco sceicco arabo (Amr Waked) vuole introdurre la pesca del salmone nella sua terra, lo Yemen. Inizialmente restio all’impresa, Alfred è costretto, dalla portavoce del Primo Ministro inglese (Kristin Scott Thomas), ad accettare. Nel suo lavoro gli sarà affiancata Harriet (Emily Blunt), la rappresentante dello sceicco, e il viaggio in quella terra lontana cambierà per sempre le vite dei due giovani.
Il pescatore di sogni è un mix fra commedia, film romantico, dramma e soprattutto satira politica. Non a caso le parti più riuscite del film sono proprio quelle sarcastiche, in cui si alternano battute divertenti, tutte caratterizzate da un forte humour tipicamente inglese e in questo senso lo sceneggiatore ha fatto un ottimo lavoro perché non era facile riproporre sul grande schermo la struttura del romanzo. Composto interamente di email, promemoria e lettere, nel libro non ci sono mai interventi in prima o in terza persona e ciò rende molto complicato un adattamento cinematografico.
La pellicola si sviluppa come una favola contemporanea, c’è un principe, lo sceicco yemenita, che crede in qualcosa di impossibile per una mente di impostazione scientifica come quella di Alfred. C’è la contrapposizione non solo fra due culture completamente diverse come della occidentale e quella araba, ma soprattutto tra due approcci alla vita opposti. Da una parte la razionalità, dall’altra la fede, la spiritualità, ed è proprio dall’incontro con quest’ultima che il protagonista, per la prima volta nella sua vita, si lascia andare e inizia a credere in qualcosa che la sua mente gli ha sempre fatto ritenere impossibile. È quindi anche un romanzo di formazione.
Il cast de Il pescatore di sogni è un punto di forza del film, tutti molto bravi e con un accento molto british, su tutti spicca una divertente Kristin Scott Thomas, perfetta nel ruolo di una ironica e combattiva donna, dieci volte più capace e preparata dei politici farlocchi che la circondano. La pellicola è godibile, anche se è contornata dall’inizio alla fine da un buonismo di fondo veramente poco credibile e spesso fastidioso.